Mercoledì 25 Febbraio 2009 - Libertà
La bambola pronta a raccontare
la sua storia a teatro
Una bambola abbandonata attende i piacentini per raccontare la sua storia. Sono in fermento i preparativi dello spettacolo che debutterà al Teatro dei Filodrammatici sabato alle 21 e sarà in cartellone fino all'8 marzo con rappresentazioni nell'ambito della stagione di prosa Tre per te del Municipale e delle rassegne Salt'in banco e A teatro con mamma e papà. La storia della bambola abbandonata giunge sul palcoscenico piacentino con un nuovo riallestimento rispetto allo storico lavoro di Strehler tratto da Brecht e Sastre e che è guidato da Andrea Jonasson e dagli attori del Piccolo Teatro di Milano.
Eppure ad andare in scena non è un semplice spettacolo, ma un progetto ben più ampio, fortemente voluto da Teatro Gioco Vita con il sostegno della Fondazione di Piacenza e Vigevano: quaranta giorni di prove con la Jonasson e gli attori del Piccolo Teatro, una scuola, la primaria "Giordani", coinvolta attraverso una fitta rete di attività condotte dal Laboratorio Zazì di Parma diretto da Veronica Ambrosini con la scenografa Emanuela Dall'Aglio, da Mario Peretti della Famiglia Piasinteina, due gruppi di quindici bambini della scuola piacentina che si alterneranno in scena con tre attori, due mimi e tre musicisti, un laboratorio video condotto dal videomaker piacentino Roberto Dassoni che con i filmati dell'esperienza realizzerà un video e un ricco lavoro sul testo condotto liberamente dalle insegnanti della "Giordani".
Il teatro diventa veramente materia didattica: attori si è non più solo sul palcoscenico, ma anche fra le aule scolastiche. Come è rivelato dal direttore artistico di Teatro Gioco Vita Diego Maj durante la presentazione del progetto svoltasi nel Teatro dei Filodrammatici con la partecipazione dell'assessore Paolo Dosi, della direttrice didattica del III circolo Mariuccia Zavattoni, del presidente della Fondazione di Piacenza e Vigevano Giacomo Marazzi, di Andrea Jonasson oltre che dei protagonisti grandi e piccini, delle insegnanti e dei responsabili delle attività. «Tutta la città è stata completamente coinvolta in questo vasto lavoro che ha visto collaborare Teatro Gioco Vita e il Piccolo Teatro di Milano - ha esordito Maj -, da anni ormai questo è un rapporto consolidato ed ufficializzato nel 2004 da un protocollo d'intesa sottoscritto da me e dal direttore del Piccolo Sergio Escobar».
E altra collaborazione ormai storica, da quattro anni, è quella che lega Teatro Gioco Vita alla Fondazione di Piacenza e Vigevano: Marazzi si è detto «molto soddisfatto del progetto e entusiasta del programma». Piacenza non è dunque rimasta insensibile al fascino della bambola abbandonata: per la sua portata il progetto è davvero destinato a lasciare un segno forte in città e a «riconfermare ancora una volta l'attenzione di Teatro Gioco Vita verso i bambini, intesi non solo come spettatori ma anche quali protagonisti attivi delle performance», ha evidenziato Dosi.
E attivi lo sono senza dubbio questi piccoli attori, sorpresi nel pieno delle prove e «per i quali questa esperienza non sarà facilmente dimenticata», ha aggiunto la Zavattoni. Ha concluso la Jonasson, leggendo una lettera del 1994 di Strehler: «E' necessario difendere i valori di libertà e tolleranza e il senso della dignità dell'arte». Il segreto è qui, in un "lavoro corale": così lo ha definito la Jonasson, nel ringraziare Chiara Claudi, Riccardo Ballerini, Tommaso Minniti, Francesco Guidi e Camilla Zorzi, gli attori del Piccolo che saranno in scena.
BETTY PARABOSCHI