Domenica 8 Febbraio 2009 - Libertà
Antiche monete e punte di freccia
spuntano sui colli di Montarsolo
Le ricerche di Chiapparoli in valtrebbia
marsaglia - Ha percorso in lungo e in largo i siti storici della Valtrebbia per trovare pietre e graffiti riconducibili ai Celti e ai Galli Boi. Le ricerche si sono sempre più concentrate a Montarsolo di Corte Brugnatella dove è venuto alla luce un piccolo tesoro: non solo punte di freccia in ferro, ma anche ornamenti in bronzo e monete romane e medievali. Una bella rivincita per Luigi Chiapparoli le cui tesi erano state inizialmente accolte con leggerezza, se non addirittura diffidenza.
«Dopo gli articoli pubblicati da Libertà ho cercato la collaborazione della gente di Montarsolo che mi ha dato indicazioni importanti. Già i nostri nonni qui trovavano di tutto, lavorando la terra. Probabilmente in zona c'era una fortezza, poi andata in rovina, le cui pietre sembra siano servite per le case del paese. Ciò confermerebbe la presenza nell'antichità di un nutrito gruppo di Galli Boi in ritirata per l'avanzata dei Romani», spiega Chiapparoli. I reperti venuti alla luce vanno dalla preistoria al medioevo, passando per l'epoca romana, fino ai Farnese. L'appassionato di archeologia e storia locale ipotizza che l'insediamento "celtico" fosse diviso in due (una parte residenziale ed una spirituale, tutto nell'arco di un chilometro) e ne ha parlato con alcuni esperti, come il professor Paolo Rizzi dell'Università Cattolica ed il professor Domenico Ferrari, capo delegazione del Fai:
«Il mio sogno è di mettere insieme il materiale raccolto in 25 anni di indagini in Valtrebbia, come ho riferito all'assessore provinciale Mario Magnelli e a Tiziana Libè della Fondazione di Piacenza e Vigevano». Per ora, con la collaborazione della libreria Romagnosi, Chiapparoli sta lavorando alla seconda parte del volumetto che raccoglie gli spunti più interessanti delle sue ricerche nella speranza di attirare l'attenzione di altri studiosi. Il primo opuscolo la scorsa estate era andato letteralmente a ruba.
Michele Borghi