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Domenica 8 Febbraio 2009 - Libertà

Marazzi: tavolo anti-crisi? Ci stiamo

Ma per il presidente della Fondazione servono progetti concreti

Citata e spesso invocata come depositaria dell'oro dei piacentini, la Fondazione di Piacenza e Vigevano non si tira indietro. E anzi, si dice disposta a confrontarsi intorno allo stesso tavolo con altri soggetti istituzionali per smussare gli spigoli più vivi della crisi economica, per cercare insieme percorsi virtuosi, per la tenuta e lo sviluppo del nostro territorio. Purché si ragioni su progetti concreti e non sull'aria. E, naturalmente, in armonia con la "mission" che l'istituzione si è data. Parola del presidente Giacomo Marazzi.
E dunque, sulla Fondazione ci si può contare. Ma c'è da decidere che forma avrà il Tavolo anticrisi riassuntivo di tutti i tavoli anticrisi esistenti o futuribili. Proviamo a far di conto. L'economista Ettore Gotti Tedeschi - uno dei "saggi" invitati a consulto dall'assessore allo Sviluppo economico, Anna Maria Fellegara - propone di allargare il "dream team" dei manager alle categorie economiche piacentine e alle istituzioni. Per lavorare insieme.
Un altro tavolo o cabina di regìa, per ora esistente solo nei desiderata , è quello auspicato dalla Cisl che chiede a gran voce la compresenza di Fondazione, enti locali, Camera di Commercio e banche per affrontare insieme sia il lato economico della recessione, sia le fragilità di un welfare che scricchiola.
Andiamo avanti. La Provincia ha già in essere il suo Tavolo di concertazione, pure ribattezzato "anticrisi", dove si ragiona di lavoratori, ammortizzatori sociali, formazione e nel quale, per esempio, si riconosce la Cgil.
Non è tutto. Il sindaco Roberto Reggi in diverse occasioni pubbliche, ultima la festa per i 60 anni della Confcooperative, ha rilanciato l'opportunità di convocare il tavolo del Comitato Strategico di Vision 2020, dove già siedono le forze civili e istituzionali più rappresentative di città e provincia, inclusi il mondo universitario, il volontariato. Ma non è chiaro se un altro degli enti promotori di Vision, come la Provincia, la veda allo stesso modo, mentre il terzo promotore, la Camera di Commercio, è disposta a rispondere alla chiamata. Da ultimo, c'è un altro Tavolo, già avviato nei giorni scorsi e istituito tra Confindustria Piacenza e l'Abi, l'Associazione Bancaria Italiana, per monitorare l'andamento della crisi economica, trovare forme di aiuto ai lavoratori, intermediare il sostegno alle imprese sane in calo di liquidità.
Insomma, una certa frammentarietà dello slancio salvifico è evidente.
Ma per tornare in via Sant'Eufemia: «Da me, finora, non è mai venuto nessuno» fa presenze Marazzi, che abbiamo sollecitato su questo tema. «Posso però dire che la Fondazione attraverso tutto quello che finanzia partecipa già attivamente allo sviluppo della città, sul fronte della tecnologia, dell'arte, della cultura, degli anziani e degli asili nido. Se però si apre un discorso anticrisi e si vuole che partecipiamo, noi ci saremo, dico solo fateci vedere i progetti, progetti seri che entrino nella nostra "mission". La Vision 2020? Aveva un raggio a medio e a lungo termine, ma già con l'hospice siamo attivi su un progetto».
Marazzi rivendica un'impostazione e un carattere suo personale improntati al più schietto pragmatismo. In quanto ai filoni orientati alla crescita, la Fondazione non ha perso tempo. Ci sono casi, per citare un esempio, come il dottorato di ricerca su qualità, gestione e legislazione del sistema agroalimentare su cui ha convogliato in tre anni un milione e 400mila euro, altrettanto si intende dare per il triennio futuro. Si tratta eventualmente si condividere in modo più ampio delle strategie già messe in atto.
Temi, questi, che arriveranno ben presto su un altro tavolo, quello del "parlamentino" della Fondazione stessa, rinnovato nelle scorse settimane - circa la metà sono volti nuovi - che si riunirà martedì 10 febbraio. Per ora ci sono 22 membri designati e votati dal precedente consiglio, a seguire saranno inseriti anche i tre membri da cooptare.

pat.sof.

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