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Venerdì 6 Febbraio 2009 - Libertà

Trapianti: poco meno di 200 in dieci anni

Terapia rigenerativa applicata anche a ortopedia e nefrologia

Le cellule staminali sono cellule che presentano due caratteristiche fondamentali: la capacità proliferativi (ossia di autorinnovarsi) e la capacità differenziativi, ovvero di dare vita a cellule "figlie" o linee cellulari altamente differenziate e specializzate con funzioni estremamente diverse.
Due i tipi fondamentali: le cellule staminali adulte e quelle embrionali. Le prime sono presenti in diversi organi e tessuti del nostro organismo e nel cordone ombelicale. Sono state proprio queste cellule staminali adulte l'oggetto della ricerca e dell'applicazione di pratica clinica eseguita a Piacenza e oggetto del convegno ospitato nei giorni scorsi dalla Fondazione di Piacenza e Vigevano.
La giornata di studi è stata aperta dai saluti del direttore generale dell'Azienda Usl di Piacenza Andrea Bianchi. Al presidente della Fondazione di Piacenza e Vigevano Giacomo Marazzi sono andati i ringraziamenti per l'importantissimo impulso dato alla ricerca piacentina.
Luigi Cavanna (direttore del dipartimento di Onco-ematologia) e Maria Cristina Arbasi (Centro trasfusionale) hanno evidenziato come si possano isolare e conservare anche per diversi anni le cellule staminali prelevate dal midollo osseo e dal sangue.
Tra gli aspetti applicativi della terapia rigenerativa delle staminali una menzione è stata giustamente riservata anche all'ortopedia. Roberto Alessandrini ha relazionato sulle applicazioni al tessuto osteo-cartilagineo, che favoriscono nuove possibilità terapeutiche nel campo protesico.
A Piacenza è ormai consolidata l'attività di trapianto di midollo osseo. Daniele Vallisa, direttore dell'Ematologia, ha riferito dei traguardi raggiunti.
L'attività clinica è iniziata a Piacenza circa 10 anni fa, con il primo trapianto autologo di midollo-cellule staminali eseguito nel novembre 1999 : da allora se ne sono registrati 167.
Molto complessa è l'altra procedura introdotta nel 2002: il trapianto allo genico (da donatore ricevente), secondo per difficoltà solo trapianto di fegato, di cui si sono già avuti 25 esempi.
Mauro Moretto (Centro trasfusionale) ha poi toccato un argomento di grande attualità: le cellule staminali dal cordone ombelicale, che a Piacenza sono prelevate e conservate. Su questo fronte (definito "una risorsa da non sottovalutare") hanno portato la propria esperienza le ostetriche Claudia Ostan di Piacenza e Sonia Tesoriati di Fiorenzuola.
Altri campi di apllicazione - è emerso poi - sono ancora oggetto di studio di fattibilità pre clinica, come la gastroenterologia (di cui ha riferito Giuseppe Comparato) e la nefrologia (Laura Pavone).
Tutti questi risultati e prospettive sono stati raggiunti con la convergenza di più elementi favorevoli quali l'impegno dell'Ausl, l'apporto economico particolarmente importante della Fondazione di Piacenza e Vigevano e il contributo delle associazioni di volontariato.
Tra le altre, l'Apl (Associazione contro le leucemie) ha acquistato la prima camera sterile, mentre l'associazione Nuova Vita ha comprato la struttura per congelare i cordoni ombelicali: in questo modo, nella nostra città è nata la banca del cordone, che ha permesso di effettuare finora 10 trapianti su altrettanti pazienti nel mondo (dagli USA alla Francia).

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