Giovedì 12 Febbraio 2009 - Libertà
Da Svevo a Calvino: Asor Rosa illustra
i grandi del '900
Che bella iniziativa, LezioniLetture. Incontri per i ragazzi sui grandi temi del '900, promossi e organizzati dalla Fondazione di Piacenza e Vigevano grazie all'intraprendenza di Eugenio Gazzola e, nel caso specifico di ieri, grazie alla bravura, alla sensibilità e alla preparazione di Fabio Milana, docente del liceo "Gioia".
Sì, perché a illustrare i grandi della letteratura del '900, in particolare Italo Calvino, c'era Alberto Asor Rosa, uno dei più importanti studiosi di letteratura italiana, che ha ridisegnato, dagli anni Sessanta in poi, la critica letteraria nel nostro Paese, con una nuova sensibilità metodologica. E di fronte al maestro, tanti studenti, che hanno gremito l'auditorium di via S. Eufemia coi loro jeans, la vita bassa, i blocchi sui quali scrivere meticolosamente appunti di una lezione che non può essere dimenticata.
Chi di noi non sarebbe attratto verso la letteratura italiana, di fronte a una figura così carismatica e tanto preparata quale è Asor Rosa? E allora, giù con gli autori, i periodi storici, i nuovi linguaggi, i metodi, i personaggi, e soprattutto quello spartiacque che divide la letteratura italiana del 900, che si chiama Seconda Guerra Mondiale. Se negli anni Venti autori quali Pirandello e Svevo avevano dato una scossa al mondo letterario italiano ed europeo, è durante la guerra che prende corpo un nuovo modo di intendere lo scrivere. E allora, emergono autori quali Pier Paolo Pasolini, Luigi Meneghello, Beppe Fenoglio e Primo Levi, con le loro esperienze comuni confluite nell'impegno e nella militanza durante il conflitto. Resistenti, soldati, o deportati, questi autori rifondano sulla loro esperienza umana i nuovi schemi letterari, linguistici e stilistici. Rigoni Stern la ritirata di Russia, con Il sergente nella neve. Luigi Meneghello la Resistenza sulle montagne del Nord Est con Piccoli maestri, Beppe Fenoglio con il suo Partigiano Johnny trascende l'esperienza tout court per dare, a quel periodo, un valore mitico, Primo Levi e la Shoah con Se questo è un uomo.
Ma soprattutto in quegli anni si afferma Italo Calvino, figura che darà una svolta non solo alla letteratura italiana, ma al metodo letterario del secondo Novecento. E Asor Rosa, sollecitato con intelligenza e competenza da Fabio Milana, ricostruisce un percorso che è poi l'itinerario culturale, letterario e storico di questo grande autore, che ha lasciato un segno indelebile in tutti noi che abbiamo amato e letto le sue opere. Asor Rosa conosce a memoria scritti di letteratura e saggi di Calvino, ha ben chiara in mente l'importanza del ruolo che ha avuto prima con un romanzo quale Il sentiero dei nidi di ragno, dove l'esperienza partigiana, per la prima volta, viene vista con gli occhi e lo sguardo di un bambino proletario semiabbandonato, e dove lo stilema è il tempo presente; e poi la crescita letteraria di questo autore, che tra la fine degli anni '40 e i primi anni '50 raccoglie, con una pazienza certosina, le fiabe italiane nella loro interezza e complessità.
Ma Asor Rosa va oltre, analizza gli altri romanzi e i saggi, quali Una pietra sopra, in cui Calvino lascia una sorta di testamento del metodo e della critica letteraria del '900. Non finisce qui, Asor Rosa affonda, approfondisce, colpisce e cattura. Sa prendere questi ragazzi con la forza della propria esperienza e con una preparazione e una conoscenza uniche nel panorama letterario nazionale.
MAURO MOLINAROLI