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Mercoledì 18 Febbraio 2009 - Libertà

«Una Bambola con tante braccia»

Le docenti della "Giordani": non solo uno spettacolo, ma anche un prezioso percorso sulla creatività

Tutti intorno alla bambola abbandonata. Il progetto, realizzato da Teatro Gioco Vita con il sostegno della Fondazione di Piacenza e Vigevano (nel programma InFormazione Teatrale) e collegato all'ospitalità a Piacenza dello spettacolo del Piccolo Teatro di Milano La storia della bambola abbandonata, è ormai entrato nel vivo e ha coinvolto l'intera scuola primaria "Giordani". Due sono i gruppi di bambini, quelli delle classi II B e II C, impegnati in un laboratorio teatrale diretto dalla grande attrice Andrea Jonasson e condotto dal Piccolo Teatro in vista della partecipazione allo spettacolo con annesse prove ed allestimento: eppure non finisce qui.
La "bambola abbandonata" è infatti davvero un progetto di ampio respiro che ha letteralmente conquistato il "Giordani" e la direttrice didattica del terzo circolo Mariuccia Zavattoni: è grazie al suo impegno, ma anche alla collaborazione di insegnanti e artisti, dal Laboratorio Zazì di Parma al video-maker piacentino Roberto Dassoni fino all'esperto di dialetto Mario Peretti della Famiglia Piasinteina, che una ricca serie di attività libero-espressive è fiorita in ogni classe. La bambola abbandonata lo è solamente nel titolo: gli alunni del "Giordani" non l'hanno dimenticata neppure per un attimo: «Sono circa un centinaio i bambini coinvolti» ha spiegato la Zavattoni durante un incontro svoltosi a scuola con la partecipazione del direttore artistico di Gioco Vita Diego Maj e di alcune docenti per presentare le attività scolastiche legate al progetto, «con percorsi diversi ma paralleli, quelli di un'esperienza unica con un alto messaggio educativo». E particolarmente soddisfatte si sono mostrate anche le insegnanti presenti, da Paola Della Mariga e Silvia Coperchini della II C a Donatella Marchini e Chiara Righini della II B fino a Maria Catena Sardella della V B: «Oltre alla possibilità di sviluppare in modo armonico la conoscenza corporea, spaziale, espressiva e di relazione, resta la valenza di un progetto che è insieme pedagogico ed artistico» hanno spiegato. Ma dove e come è "abbandonata" la bambola di Strehler? Oltre alle già citate classi, coinvolte in un lavoro attorale che prevede attività sulla musica ed un breve percorso formativo sulla dizione corretta dialettale piacentina curato da Peretti, la II A di Laura Franchi e Ignazio Caruso e la II D di Rosanna Tornari e Mirella Corvi lavorano con il Laboratorio Zazì; la I C di Danila Tagliaferri ed Elda Balletti ha visionato il dvd dello spettacolo e ha realizzato alcune bambole in cartapesta, mentre la II A e la III A della Franchi hanno lavorato sulla parte poetica del testo tra lettura e scrittura creativa. Tra i racconti della IV A di Simona Braceschi e il poster realizzato dalla III B di Antonella Sartori e Silvia Repetti, tra il percorso didattico della III C di Caterina Filardo e Barbara Casartelli e quello musicale della V B di Alessandra Moreschi e Sardella con la collaborazione di Raffaella Fellegara, tutto è pronto: e la bambola, pur nel suo "abbandono", fa volare la fantasia.

BETTY PARABOSCHI

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