Martedì 17 Febbraio 2009 - Libertà
Giglio: «Crisi, nessuno si tiri indietro»
Il presidente di Confindustria agli Amici del Romagnosi con il professor Borgonovi
«Ognuno di noi deve fare la propria parte per fronteggiare la crisi economica. Trovo un vuoto assordante nella pubblica amministrazione di Piacenza. Come si può voler trasformare questa città in oasi di cultura e musica se manca il lavoro e se su 36 aziende quasi 2000 persone potrebbero entrare in cassa integrazione? E come può essere snella una Provincia che ha 36 dirigenti e 400 dipendenti?» Ferme e risolute sono apparse le parole di Sergio Giglio, presidente di Confindustria, che giovedì sera ha partecipato ad un incontro organizzato dagli Amici del Romagnosi e coordinato dal presidente Mario Ambrogi. L'evento allestito nella sede della Famiglia Piasinteina, si è focalizzato sul tema: "Crisi economico-finanziaria: origini globali ed effetti sul territorio piacentino". E proprio l'aspetto locale e il comportamento dell'amministrazione provinciale, «che non può più trincerarsi dietro a risposte inutili», sono stati al centro dell'analisi di Giglio. «Le imprese, le banche, la politica, devono partecipare attivamente per fronteggiare gli esiti dell'attuale situazione economica». Giglio ha condiviso con il nutrito pubblico, alcuni propositi stilati da Confindustria per limitare i danni della crisi. Tra questi c'è la richiesta ai deputati piacentini di portare i problemi del territorio alle orecchie del Governo, e di riuscire a ricevere dallo Stato il pagamento dei debiti contratti con le imprese locali, cifra che attualmente ammonta a 100 milioni di euro. Ed ancora, «vogliamo istituire un fondo di solidarietà insieme ad alcune banche e alla Fondazione di Piacenza e Vigevano», idea che per Giglio potrebbe concretizzarsi entro la fine di marzo. Investire in ricerca, è stato questo il "mantra" della serata ribadito da Giglio e dagli altri due relatori, Pierangelo Dacrema, docente di Economia nell'Università della Calabria, ed Elio Borgonovi, docente di Economia dell'Università Bocconi di Milano. Dacrema, nativo di Castelsangiovanni, ha prospettato un cambiamento di tutto il sistema economico e finanziario: «se prima la parola chiave era competizione, oggi è cooperazione, nell'ottica di una nuova consapevolezza dei limiti della moneta». Anche l'ex studente del Romagnosi Elio Borgonovi, ha insistito sul medesimo concetto sottolineando «l'importanza di investire in una grande risorsa: il capitale umano. Solo ricostituendo quei rapporti di fiducia a livello locale, si riuscirà a fronteggiare la crisi in una nuova ottica, non tanto domandandosi se la si supererà, questo è certo, ma come la supereremo».
All'incontro era presente anche Pierangelo Torlaschi, che ha ricevuto da Danilo Anelli, presidente della "Famiglia Piasinteina", la targa dell'associazione Amici del Romagnosi.
Chiara Cecutta