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Sabato 10 Gennaio 2009 - Libertà

Fondazione, è al completo il nuovo consiglio generale

Reggi sceglie Rizzi e Massimo Bacchi, non Claudia Gnocchi
Calciati rammaricata: «Assenti le donne». Tutte le 22 nomine

Il sindaco Reggi ha scelto di riconfermare Augusto Rizzi e di far sostituire l'uscente Stefano Borotti da Massimo Bacchi che ha vinto il "ballottaggio" con Claudia Gnocchi. Questo l'esito della partita per le due nomine in quota al Comune nel consiglio generale della Fondazione di Piacenza e Vigevano.
Tutti i 22 seggi del "parlamentino" di via Sant'Eufemia hanno ora un inquilino e lunedì potranno insediarsi per la prima riunione del rinnovato organismo che dovrà stabilire se le carte dei designati sono in regola, se cioè esistono incompatibilità. Fermo restando che per la costituzione del plenum del consiglio generale, che è di 25 posti, occorrerà attendere una successiva seduta in cui altri tre membri saranno individuati per cooptazione.
Ma torniamo alle nomine del Comune. A trasmetterle alla Fondazione, informano da palazzo Mercanti, è stato ieri il vicesindaco Cacciatore facendo le veci del sindaco che è in ferie. Il giorno prima era scaduto il termine per il deposito al protocollo del municipio delle candidature da parte di chiunque volesse presentarne, come la procedura richiede.
Ne sono arrivate quattro. Quella dell'imprenditore Augusto Rizzi è stata segnalata da Stefano Borotti, entrambi espressione negli anni '90 del movimento civico da cui è nata Alleanza per Piacenza, la lista che nel '94 portò a eleggere sindaco Giacomo Vaciago. Il nome di Massimo Bacchi, medico nefrologo, candidato alle comunali del 2007 per l'Ulivo con Reggi, lista antesignana del Pd, l'ha "sponsorizzato" il consigliere comunale del Pd Christian Fiazza. Quattro altri consiglieri comunali democratici - Giovanna Calciati, Giulia Piroli, Claudio Ferrari, Benedetto Ricciardi - hanno indicato Claudia Gnocchi, sindacalista (responsabile donne Cisl), vicepresidente di Agorà dei Mondi, pure lei in lista per l'Ulivo con Reggi nel 2007 e poi presente nel comitato provinciale promotore del Pd. C'era infine sul tavolo un quarto nominativo che si configurava però come autocandidatura, cosa non consentita e perciò eliminato.
Nella corsa tutta interna al Pd, Bacchi ha dunque prevalso sulla Gnocchi. E i fan della seconda non l'hanno presa bene. «Auguro buon lavoro ai due nominati, specie a Rizzi che stimo molto, ma esprimo rammarico rispetto all'occasione mancata di applicare al meglio i principi della legislazione europea e nazionale, nonché del nostro statuto comunale e delle carte ispiratrici del Pd, che dicono di dare attuazione alla rappresentanza di genere».
Così ieri Giovanna Calciati nel chiarire che la candidatura Gnocchi non nasceva da logiche di schieramento interne al Pd («Non c'entra niente il fatto che alle primarie fosse una sostenitrice della Bindi»), bensì da un'attenzione alle quote rosa che «nel consiglio della Fondazione ci paiono ai minimi termini».
Come evidenzia il grafico accanto, che riporta la composizione del "parlamentino" (dodici new entry, dieci riconferme) e gli enti designatori, le donne sono 2 su 22 seggi. Percentuale effettivamente modesta, ma nel consiglio uscente, dove sedeva la sola Laura Iannelli (oggi affiancata dalla vigevanese Maria Luisa Portaluppi), era ancora più bassa.

Gustavo Roccella gustavo.roccella@liberta.it

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