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Domenica 11 Gennaio 2009 - Libertà

Fondazione a corto di donne, monta la polemica

La Susani, "sentinella" delle quote rose, parla di discriminazione e si dice delusa dalle nomine di Reggi

Amareggiata e delusa. È con questo stato d'animo che Rosa Maria Susani guarda al nuovo consiglio generale della Fondazione di Piacenza e Vigevano. Consigliera di parità, incarico conferitole dal ministero su designazione dell'amministrazione provinciale, la Susani è un po' la sentinella sul territorio del rispetto delle pari opportunità, delle quote rosa, della tutela cioè delle donne dal rischio discriminazione. Anzitutto nei luoghi di lavoro, ma l'osservatorio può allargarsi ad altre funzioni e alla rappresentanza delle donne negli organismi istituzionali.
Ecco perciò che vedere solo due donne tra i 22 inquilini del "parlamentino" della Fondazione fresco di rinnovo (fermo restando il vaglio di ammissibilità delle designazioni di cui si stanno occupando gli uffici dell'ente di via Sant'Eufemia e il cui esito si conoscerà nella seduta di insediamento convocata per domani) non l'ha presa certo come una bella notizia.
Magra consolazione che il loro numero sia raddoppiato visto che nel consiglio generale uscente ce n'era una soltanto: rileva come dato statistico - dal 4,5% si è passati al 9% di donne, con un aumento dunque del 50% -, ma la sostanza non cambia granché, soprattutto per quanto riguarda Piacenza dal momento che l'unità femminile in più arriva da Vigevano. Merito delle associazioni del volontariato vigevanese che nominando Maria Luisa Portaluppi hanno fatto raddoppiare una quota rosa altrimenti incarnata unicamente dalla riconfermata Laura Iannelli (designata dalla Provincia di Piacenza).
La Susani ha così fatto sua la lamentela, sulla scarsità di presenze femminili, già manifestata da Giovanna Calciati (v. Libertà di ieri) che con altri tre consiglieri comunali del Pd aveva non a caso candidato una donna, Claudia Gnocchi, per uno dei due seggi di via Sant'Eufemia in quota al Comune.
La Gnocchi ha dovuto cedere il passo, il sindaco Reggi ha nominato Augusto Rizzi e Massimo Bacchi e i seggi "rosa" della Fondazione sono rimasti due. «Sono rammaricata, Claudia Gnocchi è persona validissima, ma è una questione di principio prima che di nomi», si accalora la Susani: «Non possiamo continuare a parlare di pari opportunità quando in posti di rilievo le donne non sono considerate, avanti così la parità di genere non esiste, per me c'è proprio una volontà discriminatoria».
Nel caso specifico della Fondazione, nel mirino ci finiscono i livelli decisionali di quasi tutti gli enti con potere di nomina, dalla Camera di Commercio alle associazioni di volontariato, dai Comuni della provincia alle università, dalla diocesi al Nicolini. Fino al Comune guidato dal sindaco Reggi a cui pure va dato atto di essere stato in passato un paladino delle quote rosa: «Facendo una giunta al 50% di donne ha dimostrato una sensibilità non comune», riconosce la Susani, «mi aspettavo che continuasse, ma ora contraddice la linea e mi dispiace molto, probabilmente in questo giro di nomine c'erano troppe pressioni divergenti».

gu.ro.

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