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Sabato 10 Gennaio 2009 - Libertà

Lavoro, energia: le critiche dai sindaci

Gli industriali: «Ci aspettiamo maggiore decisionismo da parte della Provincia»

(pin) Maggiore attenzione allo sviluppo economico, per meglio affrontare la crisi economica e prevenirne i duri contraccolpi sul fronte occupazionale. Sono queste le richieste arrivate, a margine della presentazione del Ptcp, dai rappresentanti delle categorie produttive e delle parti sociali, presenti ieri in Provincia. I tempi delle aspre critiche al documento sembrano passati, ma restando molti aspetti da mettere a punto. «Ci aspettiamo - dice Cesare Betti, direttore di Confindustria - maggiore decisionismo da parte della Provincia. Non è possibile convocare 4 conferenze di servizio per l'impianto a biogas di Lusurasco per poi rimandare, ancora, la decisione. Occorre anche tenere presente la crisi che ci apprestiamo ad affrontare: questo documento è stato scritto in quella che si potrebbe definire un'epoca diversa. Altro tema da tenere presente riguarda i tempi di approvazione di nuove attività produttive. Silva dice che verranno accelerati? Ribadisco che devono essere tempi celeri e certi». «Complessivamente come Cgil siamo soddisfatti - aggiunge il segretario della Camera del Lavoro Gianni Copelli - e abbiamo presentato diverse osservazioni al Ptcp. Riteniamo però che nel documento si parli poco di lavoro: chiediamo l'inserimento di clausole sociali a beneficio dei lavoratori piacentini, anche a tutela degli atipici, in modo da consentire a tutti l'accesso a ammortizzatori per fronteggiare questo momento di grave difficoltà. Questo non può avvenire se non con il coinvolgimento delle parti sociali ed economiche, Fondazione, Camera di Commercio e istituti bancari». «Il nostro giudizio, nel complesso, non è negativo - fa notare il segretario provinciale Cisl, Sandro Busca - e ci riserviamo di presentare, a nostra volta, alcune osservazioni su argomenti importanti come le politiche abitative, le infrastrutture, l'energia, l'acqua. Gli spunti, nel documento, ci sono, ma vanno meglio precisati. Ad esempio per quanto riguarda la velocizzazione delle pratiche burocratiche di avvio di nuove imprese, riducendo i costi e gli oneri per chi investe in tecnologia. Sul fronte dell'energia, non si dice nulla di Caorso. E questo è un errore: il Ptcp dovrebbe prevedere la trasformazione della centrale in centro di ricerca». «Da parte del Comune di Piacenza, non si può non esprimere apprezzamento per la convocazione di un incontro molto atteso - dice il vice sindaco Francesco Cacciatore -, prendiamo atto, che a differenza del passato, è stato preso in considerazione il problema dell'inquinamento che grava sul capoluogo, vista la prossimità della rete autostradale, e che viene proposto uno strumento (il tavolo interistituzionale, ndr). Abbiamo già espresso una nostra preferenza, con lo spostamento della rete sulla sponda lombarda a raccordo con Guardamiglio. E' un tema complesso, è vero, ma è importante utilizzare tutti i mezzi per fare massa critica. Positivo l'aver lasciato libero il Comune di decidere in merito al futuro delle aree militari». Benito Dodi, presidente dell'ordine degli architetti di Piacenza, ha invece annunciato l'avvio di un ciclo di incontri, all'Ex Macello, per l'illustrazione sia del Ptcp della Provincia sia del Piano strutturale comunale di Piacenza. «Per quel che riguarda le due richieste formulate dalla Camera di Commercio, relative al passante su Piacenza e alle aree industriali a sviluppo produttivo convenzionato - afferma Giuseppe Parenti, presidente dell'ente camerale, - ribadisco il mio orientamento per una Pedemontana a traffico veloce, e apprezzo la decisione di demandare ad un tavolo di confronto la scelta sul tipo di tracciato da realizzare. Per le aree industriali per lo sviluppo produttivo, ribadisco la necessità che almeno un terzo sia convenzionato, con prezzi calmierati».

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