Sabato 3 Gennaio 2009 - Libertà
«Palazzo Enel? Riflettiamo su una fondazione-musei»
Si ragiona sul futuro del polo museale piacentino. «Dopo teatro e musica, ci occuperemo di arti visive»
Dopo gli investimenti sul teatro e sulla musica - si spera di attivare una fondazione ad hoc entro i primi mesi del 2009 - l'anno in corso sposta il baricentro dell'attenzione comunale sul polo museale e le arti visive.
«Questo settore ha attraversato una certa sofferenza finora, anche perché il comparto museale piacentino è poco omogeneo» analizza l'assessore Paolo Dosi (Cultura). Ecco i musei farnesiani in una collocazione demaniale, ma sostenuti dal Comune, la Ricci Oddi che non è comunale ma vive dei trasferimenti pubblici, il Collegio Alberoni, privato ma in forte connessione con la collaborazione pubblica, il museo di storia naturale totalmente pubblico.
Ci sono forti differenze. E come inserire in questa collana espositiva anche la futura "perla" di palazzo ex Enel, acquistato dalla Fondazione di Piacenza e Vigevano, affiancato anche fisicamente alla Ricci Oddi, ma in attesa che si chiarisca il tema di come e con che denari gestirlo.
«E' difficile trovare la quadra - ammette Dosi - rilanciare un'offerta museale ricca riconducendola a modalità comuni per valorizzare i singoli ambiti».
Par di capire che tutto il sistema, e quindi anche palazzo ex Enel di via Santa Franca, saranno oggetto di una una discussione che approderà in consiglio comunale per concordare un modello di gestione. E non occorre andare troppo lontano nei tempi, Dosi stesso ha citato un emendamento al bilancio presentato dal capogruppo di Forza Italia-Pdl, Massimo Trespidi, sulla possibile realizzazione di una fondazione musei. «Già in questa occasione il consiglio potrà esprimersi».
Indubbiamente, il tema della gestione museale sta crescendo d'attualità, specie in tempi di scarse risorse. Una via importante è agganciarsi al motore regionale che assicura condivisione di risorse su piani ben fatti. Così è avvenuto - tanto per citare un caso recente sottolineato da Antonella Gigli, direttrice dei musei civici - per l'impianto di illuminazione della pinacoteca farnesiana. Così potrà accadere anche per la Ricci Oddi e palazzo ex Enel se si troverà la giusta chiarezza nella definizione giuridica.
Ma resta tutto da sciogliere il nodo dei contenuti scientifici di istituzioni come appunto la Ricci Oddi - fino ad oggi guidata egregiamente stante la penuria di fondi - ma sempre alle prese con l'esigenza di scelte espositive di ampio profilo. C'è chi pensa che possa essere ottima, anche in vista di futuri ampliamenti, la soluzione di un comitato scientifico di taglio nazionale, con esponenti di chiaro valore e riconosciuta competenza.
pat.sof.