Martedì 20 Gennaio 2009 - Libertà
"Süppêra d'argint" sui fornelli
Accademia della cucina piacentina: da lunedì la 27esima edizione
Se non ci fosse già bisognerebbe inventarla. La "Süppêra d'argint" - lo storico concorso per cuochi gentlemen aperto dall'anno scorso anche ai giovanissimi con una sezione ad hoc - riunisce ed esalta il meglio della tradizione enogastronomica piacentina.
Il concorso, rigorosamente giocato in casa, nella prestigiosa cornice di palazzo S.Severino, in via S.Giovanni (sede in predicato di cambiare presto), torna da lunedì prossimo con la prima delle due sezioni, quella dei giovani (14-18 anni): sei "testa a testa" giornalieri, quindi due sfide finali, il 9 e l'11 febbraio, per definire la rosa dei primi quattro classificati tra gli chef di domani.
E quasi senza stop, dal 16 febbraio, con lo stesso criterio (12 cuochi in sei sfide a due, più due sfide finali per conoscere il podio), sui fornelli finirà il concorso "maior", quella coi senatori della cucina piacentina, destinato a concludersi a metà marzo. Non necessariamente professionisti ma cultori dell'arte culinaria, prestati con grande onore ai fornelli, questo si, i 12 partecipanti alla piacentinissima "Süppêra".
Sapori e profumi della terra piacentina, nei piatti e dentro ai calici, torneranno dunque protagonisti per un evento che oltre ad esaltare la tradizione enogastronomica piacentina si prefigge anche di portare al cielo i valori della convivialità e dell'amicizia, come Fumi ha insegnato a tutti quanti.
La 27esima edizione del concorso, alla sua seconda volta senza l'amatissimo patron Pietro Fumi (il suo sorriso aleggia ovunque, a palazzo S.Severino, da foto e dipinto di Getty Bisagni), è stata presentata ieri dal presidente dell'Accademia della cucina piacentina che organizza l'evento, il professor Mauro Sangermani.
Peculiarità di questa "Süppêra" 2009 sarà lo sponsor unico: toccherà alla Fondazione di Piacenza e Vigevano il ruolo di supporter generale, che ieri ha seduto al tavolo degli organizzatori con il consigliere Pietro Bragalini. Cultura della tavola locale, come ha anticipato ieri il presidente dell'Accademia piacentina, che si sposerà - e il concorso ne sarà esplicito paradigma - con la creatività dei singoli cuochi (12 senatori e 12 giovani, tutti del Centro alberghiero), e, insieme, con l'esaltazione dei buoni prodotti della terra piacentina e dei suoi operatori, rapprentati ieri da Luigi Bisi (presidente Coldiretti). «Chiediamo espressamente, laddove possibile, l'impiego dei prodotti tipici locali, per dimostrare che con questi prodotti si possono realizzare piatti di autentica eccellenza, partendo dal territorio piacentino», ha fatto presente Sangermani. Stesso criterio varrà per i vini: ai piatti verranno abbinati nettari piacentini, anche se gli chef adulti avranno la possibilità di procedere ad abbinamenti anche con vini "forestieri"». In giuria (7 giurati per i giovani, 9 per gli adulti) gli uomini dell'Accademia, un rappresentante dei ristoratori (Raffaele Rizzi, Fiorenzuola), un produttore vinicolo o un sommelier, un giornalista, una rappresentante istituzionale, un delegato dell'Accademia nazionale della cucina, e un rappresentante della Fondazione.
sim.seg.