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Sabato 24 Gennaio 2009 - Libertà

Fondazione, problema-Aeroterminal

A rischio l'investimento effettuato nel 2000 nella società veneta

piacenza - Sarebbe a rischio l'investimento effettuato all'inizio del 2000 dalla Fondazione di Piacenza e Vigevano in Aeroterminal Venezia Spa, proprietaria di alcune aree su cui intendeva realizzare il nuovo nodo intermodale terra-acqua del capoluogo veneto. La società è infatti alle prese con una serie di gravi problemi e nei prossimi giorni potrebbe essere decisa la sua messa in liquidazione: ciò comporterebbe la vendita (magari la svendita) dei beni di sua proprietà, con un comprensibile danno per i soci, che sono quasi 400. Tra il quali ci sono anche la Fondazione di via Sant'Eufemia, con una quota pari a un milione 250mila euro, e le Funivie Folgarida e Marilleva, il cui 20 per cento fu rilevato per 10 milioni di euro (allora 20 miliardi di lire) proprio dalla Fondazione.
La situazione di Aeroterminal è molto complessa: nei giorni scorsi sarebbe andata deserta per mancanza di offerte l'asta organizzata da Mediobanca sui terreni veneti di proprietà della Spa. In base alle perizie che erano state presentate all'assemblea della stessa Aeroterminal, il valore minimo era di molto superiore ai 150 milioni di euro, la vendita era stata decisa per cercare di reperire le risorse necessarie a riequilibrare la situazione finanziaria di Aeroterminal, che sarebbe stretta tra un indebitamento bancario molto elevato e le difficoltà che (secondo quanto riferito dalle Funivie Folgarida durante l'assemblea di bilancio dell'anno scorso) sarebbero derivate dall'azione di un ex dirigente, denunciato dal nuovo consiglio di amministrazione di Aeroterminal.
Società che si trova ora alle prese con i problemi legati alla mancata vendita dei terreni: nel giro di breve tempo sarà convocata un'assemblea straordinaria (probabilmente già ai primi giorni di febbraio) per sottoporre ai soci due strade che ora sembrano le uniche percorribili.
La prima passa dall'assoluta necessità di ricapitalizzare, probabilmente con alcuni milioni di euro, opportunità a cui però la Fondazione piacentina si era già opposta nel 2004, quando cominciarono ad affiorare i problemi di Aeroterminal.
Molto più probabile, quindi, che si segua la via della messa in liquidazione per arrivare poi a un concordato preventivo. Una scelta, questa, che eviterebbe il peggio (cioè il fallimento) e consentirebbe di tentare la vendita dei terreni senza perdere le concessioni di cui beneficiano e dunque di ottenere un introito consistente anche se inferiore a quello che deriverebbe dalla cessione effettuata dalla società con una situazione ordinaria. Ciò significa che per via Sant'Eufemia il milione e 250mila euro attualmente investivo potrebbe ridursi sensibilmente.

Michele Rancati

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