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Lunedì 17 Novembre 2008 - Libertà

Beethoven e Brahms dedicati ai giovani

Ang dirige la Toscanini per un pubblico di studenti

Piacenza - Al Teatro Municipale, l'ultimo appuntamento con la stagione concertistica curata dalla Fondazione Arturo Toscanini possiede un'atmosfera particolare: la platea e le gallerie sono infatti animate dai circa 300 studenti ospiti di Confindustria Piacenza.
E sul podio sale un altro giovane, si tratta di Darrell Ang, il direttore d'orchestra di Singapore che ha vinto l'ultima edizione del Concorso internazionale intitolato al grande Arturo Toscanini. Ang si ritrova a dirigere così la Filarmonica Toscanini in un'impresa importante: quella di "trasmettere" la grande musica di Beethoven e Brahms ai ragazzi. Non è certo un compito facile, ma il direttore sta al gioco e diventa così protagonista di un evento acclamato, dove la noia non fa mai capolino.
Capelli da rockstar e piglio deciso, Ang inizia a giocare la sua partita con la Sinfonia n. 3 di Ludwig van Beethoven. Se per caso qualcuno dei 300 studenti stesse leggendo queste righe, sappia che questa memorabile pagina musicale ha una genesi precisa e un percorso singolare. Beethoven aveva pensato in un primo tempo di dedicare la sua Terza Sinfonia a Napoleone, da lui ritenuto l'uomo simbolo degli ideali democratici. Ma quando questi si autoproclamò imperatore, il compositore stracciò infuriato la dedica. Per fortuna non stracciò la partitura e l'Eroica è così giunta fino a noi, dirompente e rivoluzionaria dal punto di vista formale rispetto ai canoni della Sinfonia classica.
L'Allegro con brio travolge di vivacità. Darrell Ang dirige tutto a memoria, nelle parti più melodiche dei fiati e degli archi accompagna i legamenti del fraseggio melodico con la mano aperta, gesto che predilige anche nei momenti di impeto, alzando il braccio in alto e alternandolo alla bacchetta o addirittura ai pugni. La Filarmonica Toscanini risponde con un'esecuzione più che decorosa. I toni si abbassano nella Marcia funebre, che il maestro dirige come una quiete dopo il temporale; l'interpretazione poteva forse essere più drammatica. Il Terzo Movimento è giocoso, delizioso il quadro che disegnano corni ed archi. Le 12 Variazioni del Finale ruotano attorno al tema conclusivo del balletto beethoveniano Le creature di Prometeo e su elementi delle Controdanze WoO 14. I brani citati possono rappresentare, per gli studenti che volessero approfondire l'esperienza di ascolto, un orizzonte più ampio ed esaustivo.
Dopo i primi, calorosissimi applausi al direttore e all'orchestra, il sipario si riapre sul celeberrimo inizio della Quarta Sinfonia di Johannes Brahms. I fagotti fanno sfoggio delle loro belle voci, poi si alternano via via le timbriche delle varie famiglie di strumenti musicali, che più tardi s'intrecceranno di nuovo. Nel I Tempo, quell'Allegro non troppo ci rammenta che le armonie più gioiose, in Brahms, recano con sé le proprie ombre. Un po' come nella vita. Più rasserenante il Secondo Movimento, espresso lungo dinamiche più accennate, soffuse. Il tema principale è spesso accompagnato dai pizzicati. Un giovanissimo studente, a fine concerto dice che il Terzo Tempo «era come tutto infiorato». La frase, nella sua semplicità, dà l'idea della ricchezza brahmsiana, dei colori, dell'elaborazione tematica.
I fiati e i violini della Filarmonica Toscanini, sempre guidati da un partecipe Darrell Ang, la fanno da padrone anche nell'ultimo Tempo, quell'Allegro energico e passionato che riporta alle atmosfere della Cantata BWV 150 Nach dir, Herr, verlanget mich di Johann Sebastian Bach. Un altro suggerimento per proseguire nelle proprie conoscenze musicali.
E se gli interpreti hanno ricevuto lunghissimi applausi, un applauso metaforico va anche a tutti i ragazzi presenti - e ai loro insegnanti - per aver seguito con attenzione e sincero interesse due capolavori della musica certamente accattivanti ma complessi. Infine, per non aver applaudito tra un Tempo e l'altro. Non è cosa da poco, di questi tempi.

Eleonora Bagarotti

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