Domenica 28 Dicembre 2008 - Libertà
Piace il "Monte di Pietà" per aiutare le fasce deboli
Favorevoli le reazioni all'appello anti-crisi di Gotti Tedeschi
Aprono Fondazione e Cariparma. Giglio: Confindustria ci sta
Un nuovo Monte di Pietà per tutelare le fasce più deboli della popolazione piacentina. Viene accolta con favore la proposta che ieri il manager ed economista Ettore Gotti Tedeschi ha lanciato dalle colonne di Libertà. È una sicura disponibilità che emerge dal giro di reazioni raccolte ieri tra i potenziali destinatari dell'appello, ossia istituzioni bancarie ed economiche.
Dal presidente della Fondazione di Piacenza e Vigevano Giacomo Marazzi al presidente di Confindustria Sergio Giglio e al direttore dell'area piacentina di Cariparma Mauro Balordi, hanno tutti mostrato grande attenzione per la proposta di Gotti Tedeschi. Il quale, partendo dall'attuale quadro economico a tinte fosche e dalle pessime prospettive per i mesi a venire, ha parlato dell'«opportunità» di «pensare alla costituzione di nuovi Monti di Pietà (proprio come i francescani avviarono nel XV secolo) che garantiscano gli indigenti da altre ingiustizie e preparino forme di microcredito opportune».
«Può essere una buona idea, anche se non è una cosa semplice da farsi», è l'opinione a caldo di Marazzi. «Come si fa a dire di no a una proposta del genere?», si chiede retoricamente il presidente della Fondazione di Piacenza e Vigevano, «il problema certamente esiste e siamo pronti a esaminare questo progetto anche se non è l'unico che potrebbe essere preso in considerazione».
«Disponibilissimi a sederci a un tavolo per cercare di fare fronte comune rispetto a un'esigenza sempre più sentita, trovando le opportune soluzioni», dice Mauro Balordi. Che, tuttavia, si riserva di capire meglio di che cosa si tratta soprattutto per evitare che si finisca per duplicare iniziative già in essere: «Se si riferisce al Monte dei Pegni questo c'è già», fa osservare il capo-area Piacenza di Cariparma, «è gestito dalla Cassa ed è uno dei pochi esistenti, si configura proprio come prosecuzione ideale delle strutture medioevali a cui si riferisce Gotti Tedeschi e nella fase odierna, a dimostrazione del difficile momento che in tanti passano, sta conoscendo un sensibile aumento di persone che ricorrono a questa forma di microcredito per arrivare a fine mese».
Una fascia che si allarga, conferma Balordi, e i servizi specifici che già esistono, come anche i prestiti sull'onore - convenzioni con i Comuni per l'erogazione di microcredito (1.000-1.500 euro) di cui è l'ente locale a farsi garante -, possono in effetti non riuscire a fornire adeguate risposte. «Si tratta però di precisare bene i contorni della proposta, perché la banca non è un'istituzione benefica, si deve anche tutelare il risparmiatore che porta il suo risparmio, non può essere assistenza».
Di un'idea «molto seria e intelligente» parla il presidente di Confindustria Sergio Giglio che assicura che l'associazione di cui è a capo se ne farà «sicuramente promotrice» non appena terminato il periodo di feste. «In questi momenti difficili occorre fare qualcosa, abbiamo già sentito alcune banche raccogliendo delle disponibilità e nelle prossime settimane completeremo il giro di consultazioni. Poi che si chiami Monte di Pietà o, più verosimilmente, un fondo sociale, cambia poco: noi ci siamo, aderiamo e ci faremo i promotori».
Gustavo Roccella
gustavo.roccella@liberta.it