Domenica 14 Dicembre 2008 - Libertà
Tra Verdi e Zandonai intense melodie in Conservatorio: bravi Romanò, Federici, Bianchini e Moreno per la Tampa
Piacenza - La voce di Shakespeare risuona chiara al conservatorio "Nicolini". Lo fa con la rassegna dedicata a "William Shakespeare e il melodramma romantico" ed organizzata dalla Tampa Lirica con il contributo della Regione Emilia Romagna, del Comune, della Fondazione di Piacenza e Vigevano, del conservatorio "Nicolini" e del circolo "Gianni Poggi" di Castelsangiovanni.
E' stata una felice conclusione quella svoltasi nella sala dei concerti del conservatorio e dedicata alla memoria del celebre tenore piacentino di cui ricorre l'anniversario proprio in questi giorni: la conferenza-concerto, presentata da Carla Fontanelli, ha visto anche la partecipazione del presidente del "Nicolini" Danilo Anelli e dell'assessore Paolo Dosi. Ma protagonisti sono stati i quattro artisti che hanno di nuovo dato voce alle suggestioni di uno Shakespeare in musica: da Verdi a Zandonai si delinea il viaggio fra le atmosfere e i drammi del celebre drammaturgo britannico che da sempre ha impressionato la fantasia dei compositori di ogni epoca. Il concerto si è aperto con il talento del basso Franco Federici, protagonista di una performance ineccepibile e di gusto: davvero deliziosa la sua Come dal ciel precipita tratta dal "Macbeth" di Verdi ed accompagnata al pianoforte dal maestro Scaravella del "Nicolini". A seguire è la performance di Paola Romanò, soprano legato da vecchia amicizia alla Tampa Lirica, allieva del conservatorio piacentino e reduce da una serie di riusciti concerti pucciniani in Turchia: la cantante riserva suggestioni e delizie straordinarie, attraverso l'esecuzione di una commovente La canzone del salice tratta dall'"Otello" verdiano. E come gli artisti, anche il compositore di Busseto è il grande protagonista del concerto: a Verdi inneggiano infatti molte arie del programma, che offre un equilibrato connubio di magniloquenza ed eleganza. Una sorta di rivelazione è anche il tenore Miguel Sanchez Moreno, che si fa interprete efficace di arie tratte dal dramma del Moro di Venezia e che offre davvero un quadro di rara bellezza in uno dei duetti del programma, che lo ha visto protagonista con il soprano Romanò. Ma non finisce qui, perché la serata conta anche un altro protagonista di talento: è il baritono Alessandro Bianchini, che dà voce alle intense suggestioni del "Falstaff". Da "Otello" a "Macbeth", da "Falstaff" a "Giulietta e Romeo": si conclude così la rassegna di conferenze - concerto che hanno penetrato lo spirito di Shakespeare attraverso interpretazioni di talento e protagonisti di rara bravura.
parab