Martedì 2 Dicembre 2008 - Libertà
Villa Paveri Fontana restituita al suo mondo
Consegnato ieri il Premio Gazzola per il restauro
"Il principio fondamentale del restauro (...) è quello di restituire l'opera architettonica al suo mondo storicamente determinato, ricollocandola idealmente nell'ambiente dove è sorta". L'architetto Giorgio Graviani ha citato quanto scritto dallo storico dell'architettura e teorico del restauro Renato Bonelli nel 1963 come premessa dell'intervento conservativo recentemente concluso a Villa Paveri Fontana di Caramello, dopo 11 anni, e insignito ieri a Palazzo Galli con il Premio Gazzola per il restauro dei palazzi piacentini, sostenuto dalla Fondazione di Piacenza e dalla Banca di Piacenza. Come riconoscimento dell'impegno profuso per il recupero della settecentesca residenza immersa nella campagna di Castelsangiovanni e tra le più importanti realizzazioni di Ferdinando Galli Bibiena nel Piacentino, è stata donata al proprietario, il marchese Luca Paveri Fontana, un'antica stampa, da parte del comitato del Premio, presieduto da Domenico Ferrari, capo delegazione del Fai (Fondo per l'ambiente italiano) di Piacenza, promotore dell'iniziativa insieme alla delegazione dell'Associazione dimore storiche italiane, rappresentata da Carlo Emanuele Manfredi, e dall'associazione Palazzi storici di Piacenza, guidata da Marco Horak.
La cerimonia di consegna è stata preceduta dalla giornata di studi "Ferdinando Galli Bibiena a Piacenza e in villa", organizzata da Anna Coccioli Mastroviti, della Soprintendenza per i beni architettonici di Parma e Piacenza. In questo modo - come ha ricordato Ferrari - si è recuperato quanto era stato previsto lo scorso anno, in coincidenza con il 150° della nascita del celebre architetto e scenografo bolognese. Nel 2009 il Premio Gazzola onorerà invece la figura del restauratore piacentino Piero Gazzola (1908 - 1979), al quale è intitolato e di cui ricorrerà l'anniversario della morte. Il centenario della nascita è stato celebrato quest'anno soprattutto a Verona, dove Gazzola ha diretto la Soprintendenza per oltre trent'anni.
Dopo l'introduzione di Luciano Serchia, direttore coordinatore della Soprintendenza per i beni architettonici di Parma e Piacenza, sulle caratteristiche di un restauro esemplare, ieri del Bibiena hanno parlato Mastroviti, Marinella Pigozzi (università di Bologna) e Horak. Assente invece Anna Maria Matteucci, pioniera degli studi sui palazzi e le ville piacentine, ma il suo contributo si può comunque leggere nella pubblicazione consegnata ieri a tutti i presenti, con testi anche di Serchia, Mastroviti (sul cantiere settecentesco di Caramello), Pigozzi (sull'attività di Bibiena scenografo), Horak (sugli apparati funebri allestiti dal Bibiena in Santa Maria di Campagna nel 1695 per le esequie di Ranuccio II Farnese) e Graviani (sul restauro da lui diretto a Caramello e che ha riguardato le opere murarie, gli affreschi, gli elementi lapidei dello scalone distrutto dai vandali una ventina di anni fa e la peschiera).
ANNA ANSELMI