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Domenica 7 Dicembre 2008 - Libertà
La prima pubblicazione del Museo per la fotografia
Piacenza - (ans) Il libro fotografico L'ultima guarnigione è il primo edito da Museo per la fotografia e la comunicazione visiva di Piacenza, fondato dal fotografo Maurizio Cavalloni, allievo di Gianni Croce di cui ha rilevato lo studio. Questo museo si trova attualmente nella situazione di essere una realtà viva e al contempo virtuale. Infatti, negli ultimi anni ricercatori non solo piacentini hanno attinto a questo ricco archivio di immagini (dalle foto d'epoca alle vignette di Guareschi, ai manifesti politici del dopoguerra) per documentare aspetti della storia del secolo scorso.
Come dotazione di materiale, il museo ha continuato a ingrandirsi, ma non ha ancora una sede: «Quando ho pensato a costituire questo museo, avevo come obiettivo - ha spiegato Maurizio Cavalloni - evitare la dispersione di documenti di grande interesse, che consentono di ricostruire la storia, ma anche il costume, la società del passato. Adesso però ho problemi molto concreti di spazio, anche per riuscire ad avviare le indispensabili operazioni di catalogazione». Alla presentazione del libro in Fondazione è intervenuto l'assessore alla cultura Paolo Dosi, che ha ringraziato Cavalloni per aver messo a disposizione una così ricca documentazione: «Speriamo che si possano trovare modalità di collaborazione per valorizzare un lavoro veramente importante». Il nucleo centrale del museo per la fotografia è costituito dagli archivi di Gianni Croce, che ha ritratto Piacenza e i piacentini dal '21 al '76, e dei fratelli Eugenio ed Erminio Manzotti, attivi a Piacenza dal '18 fino, attraverso il lavoro del nipote Gino, al '92. Si sono poi aggiunti i documenti di Ginepro Manzotti, nel cui studio, aperto a Correggio nel 1919, sono ora i nipoti Maurizio e Cristina. «Recentemente - ha aggiunto Cavalloni - è giunto in deposito il fondo del centro etnografico della Provincia, che è stato smantellato». Hanno inoltre contribuito alla dotazione del museo: Roberto Berti, fratello dello studioso Giuseppe (foto dagli anni '30 agli anni '60, in tutt'Europa); Azelio Fabrizi (ufficiale dell'esercito, lastre di vetro della prima e della seconda guerra mondiale); Franco Pantaleoni (cartoline e immagini dalla fine dell'800 in avanti); Domenico Antro (lastre di località italiane e 14 scatti di inizio '900 con Buffalo Bill e Calamity Jane); Piero Benzi (il Piacenza calcio); la provincia e il folclore nelle foto di Gianfranco Scognamiglio, Renata Scaramuzza, Carmen Artocchini, Carlo Musajo, Anna Teresa e Carlo Ragazzi, più le copie dei fondi di Giulio Milani e Antonio Chiappelloni.
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