Lunedì 26 Gennaio 2009 - Libertà
Ferrari: «Dobbiamo diffondere la cultura della donazione»
Ricordati quanti hanno dato organi e sono morti nel 2008
Nell'abbazia di Chiaravalle la cerimonia della sezione provinciale dell'aido
Alseno - Le sezioni Aido piacentine si sono riunite nell'abbazia cistercense di Chiaravalle della Colomba per commemorare i donatori di organi deceduti nel 2008. Alla cerimonia della giornata del donatore hanno preso parte le autorità civili, militari e sanitarie, tra cui il prefetto di Piacenza, Viana, il vicesindaco di Alseno Rosario Milano, il presidente provinciale dell'Aido Francesco Ferrari, l'assessore provinciale Gianluigi Ziliani, i rappresentanti dell'Azienda Usl, alcuni trapiantati, i gruppi Aido dei Comuni piacentini e i famigliari dei donatori deceduti, ai quali al termine della messa è stata consegnata una targa xerografica per ricordare lo straordinario gesto. Le targhe distribuite sono state un centinaio.
Nella chiesa gremita c'è stata grande partecipazione e commozione. Durante l'omelia il priore dei frati cistercensi Padre Amedeo Parente ha ricordato che il primo donatore di organi fu don Carlo Gnocchi.
Dopo la messa, il presidente Aido, Francesco Ferrari, ha tenuto un breve discorso e ha ringraziato i presenti. Sono poi state consegnate ai famigliari dei donatori deceduti la targa da applicare sulla lapide cimiteriale.
Alla fine un rinfresco per tutti e la visita (nei chiostri dell'abbazia) all'esposizione dell'Aido, dove i vari gruppi comunali hanno esposto il lavoro svolto nell'arco dell'anno e le prossime iniziative da svolgere nel 2009 per continuare l'informazione alla cultura del dono.
Nonostante l'impegno dei gruppi Aido di tutta la provincia, i donatori sono in calo. Si è notata una diminuzione costante ad esempio negli ultimi quattro anni: nel 2004 i donatori piacentini erano 108, per passare ad 85 nel 2007 e la discesa a soli 64 nel 2008. Un campanello d'allarme per il presidente provinciale Ferrari, in carica all'Aido piacentina dal 1995, che ha ricordato che nel 2008 grazie alla generosità dei piacentini sono state salvate 11 persone, con tre trapianti di cuore e otto di fegato, mentre altre 290 persone conducono una vita migliore grazie a trapianti di reni (36 donatori) e di cornee (124 donatori), poi valvole cardiache, segmenti ossei, cute ecc. Per ogni donazione multiorgano si possono salvare almeno 6 persone: di cui due da morte certa (cuore e reni), due torneranno a vedere (cornee) e due non dovranno più andare in dialisi (reni). «Il nostro corpo racchiude un grandissimo patrimonio - ha detto Ferrari - e i trapianti sono effettuati in simplex e pertanto due reni e due cornee servono per quattro persone, ma sovente mancando l'informazione e la cultura della donazione questo patrimonio va perduto».
Ferrari ha anche rilevato che Piacenza non ha una neurochirurgia e pertanto occorre mandare chi necessita di un tale servizio a Parma, Milano, Pavia e a Cremona. L'Aido ha continuato negli anni un impegno costante nel dare informazione, ma come ha sottolineato il presidente provinciale, oggi si riscontrano difficoltà nella campagna di sensibilizzazione, sia per la poca attenzione della gente, sia per l'informazione nelle scuole, perché non tutte accolgono volentieri i gruppi Aido.
Nei nuovi opuscoli stampati con il contributo della Fondazione di Piacenza e Vigevano spicca una frase che dice tutto: "Negare la donazione degli organi di una persona la cui vita è ormai irrimediabilmente compromessa, non aiuta a restituirgliela, ma significa negare a qualcun altro l'opportunità di una nuova vita".
Ornella Quaglia