Fondazione di Piacenza e Vigevano Stampa
  Rassegna Stampa
spazio
  Comunicati Stampa
spazio
  Eventi Auditorium Piacenza
spazio
  Eventi Auditorium Vigevano
spazio
  Comunicazione
spazio

 
Home Page     Rassegna Stampa   


Venerdì 7 Novembre 2008 - Libertà

«In Italia avete tanti bravi direttori»

concertistica Domani al Municipale per dirigere la Filarmonica Toscanini con Costea e Pace
Il maestro Foster loda i colleghi e parla delle musiche di Ravel

piacenza - Tornano a risuonare domani sera alle 20.30 le note della Stagione concertistica curata dalla Fondazione Arturo Toscanini al Teatro Municipale. E saranno le armonie di Ravel ad allietare la serata, che vedrà protagonisti la Filarmonica Arturo Toscanini, il pianista Enrico Pace e la violinista Mihaela Costea, nota spalla della Filarmonica.
La "differenza" la farà una bacchetta prestigiosa: quella del maestro Lawrence Foster, che dal podio guiderà la Filarmonica con un particolare entusiasmo, legato ad un programma monografico eppure vario e originale, proprio come è la musica di Ravel.
Maestro, quale particolare piacere si prova nel dirigere le pagine di Maurice Ravel?
«Un piacere ampio, che include differenti sapori. Perché Ravel è un grande fautore dell'ampiezza orchestrale, così rivoluzionario come nessun altro compositore prima di lui. E poi la violinista Costea è molto brava, mi ha stupito durante le prove, così come il pianista Enrico Pace».
Non solo "Bolero", dunque.
«Non solo. Si parte dal neo-classicismo e si approda al jazz. In apertura ci sarà Tzigane. Nella seconda parte del concerto, invece, avremo un Ravel tutto spagnolo, sarà come trovarsi all'interno di una grande sinfonia spagnola con la Rhapsodie espagnole, che si compone riccamente: "Prélude à la nuit", "Malagueña", "Habanera" e "Feria". Ma significativa è anche Alborada del gracioso e il Bolero: una danza di variazioni. E' chiaro che un simile programma sia bello da dirigere ma penso lo sia anche da ascoltare».
Oltre alla Filarmonica Arturo Toscanini, lei di recente ha diretto un'altra orchestra italiana: la Filarmonica della Scala.
«Sì, ed è stata un'esperienza bellissima. Con i musicisti della Filarmonica Arturo Toscanini mi trovo bene, si lavora in modo costruttivo. Due anni fa ho diretto la Filarmonica della Scala nella Sinfonia di Enescu, che è un brano difficilissimo. Ebbene: quella è stata la migliore interpretazione in assoluto della Sinfonia di Enescu. Apprezzo molto le orchestre italiane, ce ne sono di buone e di ottime, come quelle citate ma anche quelle di Santa Cecilia e di Bologna, e di meno buone ovviamente, come nel resto del mondo. Certo, l'altra sera ho assistito come spettatore al concerto della Filarmonica della Scala diretto da Barenboim ed è stato meraviglioso. Ci sono andato appositamente».
Quali altri direttori d'orchestra apprezza?
«In Italia ne avete di grandissimi, a partire da De Sabata e Toscanini fino ad Abbado, Muti, Chailly, Gatti. Ma anche Enrico Pace, ad esempio, oltre ad essere un bravo pianista è un bravo direttore d'orchestra, anche se per ora meno popolare degli altri. Comunque sono tanti i colleghi che apprezzo e mi piace seguire il loro lavoro, quando posso».
Tra i suoi prossimi impegni, ci sarà il ciclo dei "Concerti per pianoforte ed orchestra" di Beethoven con l'Orchestra Nazionale di Lione e Radu Lupu, un tour in Spagna con l'Ensemble dell'Orchestra di Parigi e la continuazione del ciclo dedicato alle Sinfonie di Enescu con Ndr Radiophilharmonie Hannover. Poi Lipsia, Paesi Bassi, Repubblica Ceca... E l'Italia?
«E' vero, anche se amo l'Italia e la apprezzo molto sotto l'aspetto musicale, sarò sincero: non mi capita spesso di dirigere nel vostro magnifico Paese. Però tornerò nel marzo del 2009: sarò impegnato in un tour che toccherà, tra l'altro, Ravenna e Mantova. Non ricordo bene, forse in agenda ho anche già prenotato un ritorno a Piacenza. Chissà...».

Eleonora Bagarotti

Torna all'elenco | Versione stampabile

spazio
spazio spazio spazio
spazio spazio spazio