Venerdì 10 Ottobre 2008 - Libertà
«Nucleare, non è necessario»
Il fisico Mattioli: meglio le fonti alternative
Da Caorso a Caorso, il nucleare oggi è proprio necessario? No, non è necessario, esistono nuovi mezzi alternativi, che oltretutto potrebbero dar vita ad un indotto economicamente interessante. Così risponde Gianni Mattioli, docente di Fisica all'Università La Sapienza di Roma. Nella serata promossa da Legambiente, la storia personale e quella professionale di Mattioli si sono snodate attorno alla storia del nucleare in Italia. Una vicenda questa iniziata prima degli anni '60 che è stata secondo Mattioli, influenzata da politiche economiche e strategiche degli Stati Uniti. Paese dal quale l'Italia ha acquistato strumenti per la costruzione di centrali nucleari, prodotti che non trovavano in America un mercato. «La diceria dell'abbandono del nucleare in Italia in seguito al disastro di Chernobyl è infondata - dichiara Mattioli nella cornice dell'Auditorium della Fondazione - l'Italia negli anni '60 era nell'ambito del nucleare tra le prime nazioni al mondo, dal punto di vista tecnologico».
Ma tra il 1963 ed il '64 qualcosa cambia: l'Italia si trova a dover pagare una politica da paese amico. «Nella quale taciti accordi - prosegue Mattioli - prevedono la chiusura dell'impresa nucleare e di quella delle grandi macchine calcolatrici». Il paese rimane ad osservare per dieci anni l'ascesa degli altri stati. Continua Mattioli: «Poi all'improvviso: si torna a parlare di nucleare. Un progetto nel quale l'Italia si cimenta pur presentando evidenti condizioni di arretratezza rispetto agli altri».
Ritornerà l'incubo del nucleare a Caorso? Perché docenti e ricercatori, supportati da studi verificati e rintracciabili, sostengono che l'energia nucleare non è pulita, è insicura, e tanto meno non è economicamente conveniente? «I costi sono ingenti e vanno contro le indicazioni europee del risparmio energetico e dell'uso di fonti rinnovabili», conclude Mattioli. Senza dimenticare che in Europa oltre 300 mila persone hanno trovato occupazione in piccole e medie imprese che si occupano di risparmio energetico.
Chiara Cecutta