Domenica 12 Ottobre 2008 - Libertà
L'esperienza di Dio: dalla figura di Eva ad Armida Barelli
"Donne delle religioni": interessante apertura con la docente Virgili e il vescovo Ambrosio
Piacenza - Tre donne si guardano le une con le altre, con il rispetto di una secolare femminilità: dialogano con schiettezza per dare forma alla condizione spesso secondaria a una tradizione religiosa maschile. Eppure, le tre donne che sono descritte in "Donne delle religioni" per ricordare un "Otto marzo tutto l'anno" seminano di vigore e passione la storia delle principali religioni monoteiste contribuendo a rivalutare la propria presenza come fondamentale non solo nell'evoluzione del pensiero teologico ma anche nel pensiero popolare e sociale.
Venerdì pomeriggio, nell'auditorium della Fondazione di Piacenza e Vigevano, è stato presentato da Paola Gazzolo, assessore provinciale alle Pari Opportunità, Figure femminili ed esperienza di Dio, il primo dei 3 incontri previsti dal calendario, realizzato dalla Provincia in collaborazione con i Comuni di Piacenza e Fiorenzuola, la Regione Emilia Romagna Assemblea legislativa, la Fondazione di Piacenza e Vigevano e Telelibertà.
Donata Horak ha coordinato l'incontro, due relazioni convergenti nella forma narrativa pur partendo da analisi distanti per spazio e tempo. Rosanna Virgili, docente di Sacre Scritture all'Istituto teologico marchigiano, ha mosso l'argomentazione a partire da figure femminili veterotestamentarie quali Eva, Giuditta, Ester con una fine operazione ermeneutica che ha oltrepassato il maschilismo culturale di superficie per riscoprire, nel fine sapienziale e non dannosamente moralista dei testi biblici, che la donna è «vincente, incipit di civiltà e comunicazione, dotata di una strutturale natura migratoria, grande regista pronta a riscattare la vita, simbolo di intelligenza divina» ha commentato la teologa che ha concluso con un monito: «Occorre che la prassi ecclesiale si confronti con il ruolo spesso negato della donna nella Chiesa per approdare a una religione universale».
Il vescovo di Piacenza-Bobbio, Gianni Ambrosio, secondo relatore, ha portato valido contributo all'incontro con un salto temporale di secoli, fino al 1900, raccontando la figura di Armida Barelli di cui il vescovo è stato vicepostulatore della causa di beatificazione che, forse, avverrà il prossimo anno. Cofondatrice con il Gemelli dell'Università Cattolica e fondatrice dell'azione cattolica femminile, porta in sé tutta l'operosità di chi non si arrende, la concretezza lombarda delle sue origini, la fiducia totale nella vita, la volontà di promozione sociale (in prima linea per rendere possibile il diritto di voto alle donne), una straordinaria capacità di incontro. «In lei esistono cultura e spiritualità come fenomeno di massa che sfugga a una visione piatta e statica, un vero e proprio francescanesimo al femminile» ha concluso il vescovo.
Elisa Malacalza