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Domenica 12 Ottobre 2008 - Libertà

«Economia a macchia di leopardo»

Focus group con Mandelli, Savi, Salerno, Lodigiani, Parietti, Ratti

L'economia piacentina degli ultimi sei mesi è a macchia di leopardo, fra la sofferenza del piccolo commercio, la buona salute dei servizi, la stasi dell'agroalimentare e il saldo ancoraggio delle macchine utensili. A scattare la foto - mentre si scatena la bufera finanziaria mondiale - è l'ultimo focus group guidato dal professor Paolo Rizzi (Cattolica) e sostenuto dalla Fondazione di Piacenza e Vigevano, rappresentata dal presidente Giacomo Marazzi.
Uno strumento, quello del focus group, ritenuto importante dal segretario aggiunto della Cisl, Gianni Salerno, per monitorare l'evoluzione dello sviluppo locale. Salerno parla di una Piacenza meno in crisi del passato, con la disoccupazione ai livelli più bassi, industrie internazionalizzate, macchine utensili che tengono e crescono. «Però l'apparato industriale è contratto, incide sul Pil per il 35 per cento, incidono di più i servizi». Se l'industria è al riparo, la formazione ha forti lacune, servirebbe una scuola privata post diploma da indirizzare verso le eccellenze industriali.
L'analisi sulla formazione è simile a quella di Massimiliano Mandelli (Sandwik), presidente del Consorzio Musp: «Le aziende crescono se hanno prodotti evoluti ma manca personale in gamba, ragazzi preparati da inserire». Intanto realtà come il consorzio di ricerca avanzata stanno consolidandosi: Musp ha oggi due rami di attività con la nuova divisione "Musp Innovazione" per il trasferimento tecnologico. E in Emilia Romagna il nostro consorzio (che riceve richieste anche da aziende non associate) copre da solo il 70 per cento delle commesse esterne dei laboratori regionali.
Dal fronte dell'Unione Commercianti Alfredo Parietti vede vaste zone d'ombra, oggi il contatto con il pubblico è sinonimo di difficoltà, per il carovita. I negozi di vicinato, il centro storico fanno fatica. La crisi finanziaria aggrava l'accesso al credito dei commercianti. Unica nota positiva sono i servizi, quelli innovativi, la cura alla persona.
Marisa Savi (vicepresidente Cna) e presidente di Bilancia Associati vede l'àncora di salvataggio proprio nei servizi che l'impresa riesce ad offrire. Critica, invece, la situazione dei pagamenti dei fornitori: «sembra siano optional in questa fase stagnante».
Michele Lodigiani, presidente dell'Unione provinciale agricoltori, traccia un quadro approfondito del settore fra materie prime in forte ascesa, la difficoltà a rinnovare i contratti su prezzi del latte accettabili, un'annata di bassa produzione del pomodoro. «E oggi stiamo seminando con altissimi costi». E' allarmante la previsione per i prossimi mesi e pone già un quesito sul saldo negativo delle aziende agricole, tutto da valutare.
A fronte di questo incerto panorama, l'industria manifatturiera "tiene", riferisce Gianmarco Ratti (Confindustria). Vero è che la situazione può cambiare rapidamente, vedremo a gennaio che impatto avrà la crisi in atto, cosa succederà alle nostre banche e in che modo si interverrà per la tutela dei risparmiatori e sugli investimenti industriali. Intanto ci si accontenta della tendenza positiva alle esportazioni, pur controbilanciata dalla stazionarietà del mercato interno.

p.s.

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