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Domenica 12 Ottobre 2008 - Libertà

Volontariato, associazioni unite per poter contare al tavolo della sanità

Un organismo aggregativo per tutte le associazioni che si occupano di salute e sociale. È questa la sfida lanciata durante il convegno "Più integrazione e rete dei servizi per a tutela della salute", che si è svolto ieri alla Fondazione di Piacenza e Vigevano. La giornata di studi promossa dallo Svep è stata il punto conclusivo di 5 tavoli di settore partiti nel 2006 e pensati per favorire la costruzione di legami e nuove forme di collaborazione fra le tante organizzazioni di volontariato che si trovano sul nostro territorio. «Questo convegno vuole essere un momento per tirare il filo delle tante questioni emerse durante i tavoli di settore - ha spiegato Giuseppe Pistone presidente dello Svep -. Ma anche il punto di partenza per la costruzione di un dialogo e una collaborazione permanente tra le varie organizzazioni». Dal convegno, che ha visto partecipare i rappresentanti delle maggiori organizzazioni volontaristiche legate alla salute, è emersa forte e chiara l'esigenza di collaborare per rafforzare la presenza sul territorio. Il grande numero di associazioni rappresenta indubbiamente una risorsa per la comunità; a volte però si assiste ad una dispersione delle forze perché associazioni simili lavorano separatamente. «I problemi delle associazioni di volontariato sono tutti simili - ha spiegato Maruska Fusini, rappresentante per Avis, Admo, Aido e Nuova Vita -. Difficoltà a trovare nuovi volontari, soprattutto con funzioni dirigenziali che richiedono un impegno formativo maggiore. L'altro problema di natura esterna è il rapporto con le istituzioni. Gli organi pubblici da sempre ci riconoscono grandi meriti e importanza. Quello che vorremmo, però, è sedere ai tavoli delle consultazioni quando è ora di decidere gli interventi che riguardano i settori della sanità e sociali». Ed è proprio questo l'obiettivo del lavoro di confronto portato avanti in questi anni: poter creare un organismo aggregativo, che rappresenti le esigenze di tutte le associazioni e che possa diventare una voce di peso all'interno della comunità territoriale. Un progetto questo che se venisse realizzato sarebbe il primo in Italia, come ha commentato Tiziano Vecchiato, direttore della Fondazione Zancan: «Un progetto del genere sarebbe una assoluta novità nel panorama nazionale. Il mio centro attivo da oltre quarant'anni nell'ambito delle politiche sociali, sanitarie e collabora con enti statali, aziende sanitarie, università, centri di studio italiani e internazionali per la creazione di modelli di assistenza socio sanitaria. Riuscire ad unire in un unico organo rappresentativo tutte le associazioni volontaristiche sarebbe un grande passo avanti per una gestione più efficace e razionale dei problemi». E dal convegno sembra che l'attuazione di questo progetto non sia poi così lontana. «Si tratta solo di unire le naturali attitudini di tutti volontari che hanno scelto di spendere il loro tempo per aiutare il prossimo - ha commentato Maria Luisa Novellino, rappresentate per le associazioni che si occupano di ricerca e prevenzione -. Basta solo fondere le competenze e superare i particolarismi, per lavorare insieme per il bene di chi si trova in difficoltà».

Arianna Groppi

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