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Venerdì 17 Ottobre 2008 - Libertà

Per il Valtidone Festival diecimila spettatori

Il bilancio del direttore artistico Bollani: «Ottimi riscontri»

E' stato il grande Grigory Sokolov a chiudere trionfalmente il Valtidone Festival 2008 diretto artisticamente da Livio Bollani. Il pianista russo, un mito della musica internazionale, in occasione del concerto allo Spazio Rotative di Libertà si è complimentato con il pubblico per l'attenzione e la sensibilità, che in sala erano palpabili e hanno contribuito al successo della sua performance. Un complimento tutt'altro che scontato, avvalorato anche dall'agente del maestro Sokolov, Franco Panozzo, che subito rende l'idea della qualità e della varietà delle proposte musicali della kermesse, che nel tempo ha saputo attrarre spettatori competenti e appassionati con coerenza e passione.
Ne parliamo con Livio Bollani, che come sempre ci aiuta a tornare con lo sguardo sugli eventi dell'ultimo cartellone, che - oltre a Sokolov - includeva diversi appuntamenti, sempre seguiti con vivo interesse: dal pianista Mario Patuzzi al Manomanouche Quintet, da Misò Misò alla favola di Prokofiev suonata dell'Orchestra Accademia Europea diretta da Adalberto Tonini con Enzo Iacchetti. Poi l'Ensemble Strumentale Scaligero, Vladimir Denissenkov e il suo quartetto, Rocco di Maiolo e i Land o'Smiles, Fernando e Beatriz Suarez Paz e l'attrice Paola Gassman, Paolo Alderighi e Gabriele Mirabassi, il Quartetto Caravaggio e il chitarrista Giancarlo Dellacasa, Niculescu ed Escoudé, Janet Perry e Peppino Principe, l'ensemble Made in Italy, il pianista Ratko Delorko e il Moscow Rachmaninov Trio...
Difficile batter ciglio di fronte a questo programma anche se «le due punte del Festival sono state i concerti di Sokolov e del Trio Rachmaninov, per quanto riguarda il repertorio classico. Ma l'eccellenza si è avuta anche sul confine tra la Classica e il jazz, con il concerto per pianoforte e l'utilizzo di suoni campionati di rotativa Wifag dello sperimentatore Ratko Delorko e con l'Ensemble Strumentale Scaligero, che ha proposto anche brani di Morricone e Piazzolla».
«Impossibile non menzionare Pierino e il lupo con Iacchetti - prosegue Bollani -, uno spettacolo che, per sua connotazione artistica, può essere anche proposto su una piazza come è accaduto a Sarmato, dove Iacchetti si è prestato a lavorare con l'Orchestra di Tonini, che è molto brava.» Il pubblico di questi appuntamenti si è mostrato particolarmente coinvolto «pur avendo registrato un continuo sold out».
I numeri di tutta la manifestazione (che, ricordiamo, si è svolta in parallelo con altri due grandi eventi: i Concorsi internazionali di musica della Valtidone ed il Valtidone Summer Camp) parlano da soli: «Tra i Concorsi, il Festival e il Summer Camp, sono state 10mila le persone che hanno seguito gli eventi. Oltre 500 i musicisti coinvolti in Valtidone, dove hanno lavorato alberghi e ristoranti: circa 3mila sono stati i posti letto occupati e 7mila i pasti serviti. I contatti avuti sul sito internet sono stati 17.800 e su Google 189mila i risultati che riconducono alla manifestazione, che si trova al primo posto. Il movimento complessivo di denaro si è aggirato attorno ai 200mila euro.»
Va altresì sottolineato l'altissimo livello dei Concorsi e del Summer Camp: «Abbiamo avuto la presenza di grandi didatti: Sergio Perticaroli, presidente del Premio Bengalli e pianista di fama mondiale, e in giuria Pavel Gililov, il compositore Ivan Fedele, Ayami Ikeba, Karl-Heinz Kaemmerling, Sergej Krylov».
Di tutti questi grandissimi personaggi, strappiamo due simpatici retroscena a Bollani: «Conoscevo Ikeba come didatta ma non l'avevo mai sentita suonare dal vivo. L'ho sentita al saggio dei suoi allievi, lei è la più tedesca delle pianiste giapponesi ed è anche una grande concertista, che sarà coinvolta anche nell'edizione del 2009». Ci sono poi musicisti che, invece, tornano in Valtidone con piacere non solo professionale, essendo ormai diventati amici della manifestazione e dei suoi sostenitori. Krylov è senz'altro tra questi. «E pensare - ricorda Bollani - che quando ci si conosceva a malapena, mentre suonava nel suo appartamento, mi chiese un parere sulle diteggiature di Paganini. Questo dà l'idea dell'umiltà del personaggio».
Ogni grande successo implica un gioco di squadra. Così Livio Bollani non dimentica di ringraziare tutti i Comuni della Valtidone, uniti nel perseguire un unico obiettivo e coinvolti nella Fondazione Val Tidone Musica E, naturalmente, ringrazia il pubblico. Infine «un grazie grande va alla Fondazione di Piacenza e Vigevano e al suo presidente Giacomo Marazzi, e a Donatella Ronconi».

ELEONORA BAGAROTTI

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