Martedì 21 Ottobre 2008 - Libertà
«Sarà un Elisir nel segno della tradizione»
Presentata l'opera che il 29 aprirà la stagione lirica. Dara: «Non c'è bisogno di stupire»
Al Ridotto del Municipale si è tenuta la presentazione dell'opera d'apertura della stagione lirica, Elisir d'amore, libretto di Felice Romani per la musica di Gaetano Donizetti. Elisir il 29 novembre ritorna in palcoscenico, dopo 18 anni, nella nuova produzione realizzata in collaborazione con il Teatro Comunale di Bolzano. L'assessore alla cultura Paolo Dosi ha apprezzato la stagione lirico-teatrale che affianca a opere amate dal pubblico il recupero di testi musicalmente interessanti fuori repertorio. Eugenio Bertolini, in rappresentanza di Enia, ha confermato l'impegno dell'azienda di servizi ambientali a sostegno dell'attività culturale come sviluppo del territorio. Cristina Ferrari, ora consulente della Fondazione Toscanini per la produzione lirica, ha brevemente presentato la stagione, sottolineando il voluto carattere comico e l'importanza del recupero de Il matrimonio inaspettato di Giovanni Paisiello. Si deve alla passione del maestro Riccardo Muti con i giovani dell'Orchestra Cherubini, il recupero del repertorio napoletano del '700.
Il pubblico intervenuto ha avuto modo di ascoltare dai protagonisti del nuovo allestimento le intenzioni poste nel lavoro di preparazione. Enzo Dara, nel ruolo di regista, ha ricordato, non senza un cenno di commozione, la volta in cui si trovò al Municipale nel 1968, a cantare nei panni di Dulcamara accanto a Gianni Poggi, nella produzione Eti diretta dal maestro Savini. Enzo Dara si è dichiarato rispettoso della tradizione. «Ho fatto nella mia carriera spettacoli ripresi nei modi più diversi, con registi anche d'avanguardia - ha ricordato -, ma l'esperienza diretta di palcoscenico, a contatto con il pubblico, mi ha confermato che non c'è bisogno di stupire, piuttosto di rispettare quanto hanno progettato il librettista e il compositore e che il pubblico ha apprezzato fin dal primo debutto per Elisir nel maggio 1832».
«Bella la musica - dice Enzo Dara -. Ben delineati i personaggi, l'azione si svolge con piacevolezza. Il mio desiderio - ha concluso il regista - è che il pubblico esca da teatro contento d'aver partecipato a una bella festa musicale».
Accanto al regista Dara, il giovane maestro Riccardo Frizza, a cui è affidata la direzione dell'Orchestra Regionale dell'Emilia Romagna, ha ricordato, quando ancora studente, veniva al Municipale, da Brescia, per seguire il maestro Delman dirigere in concerto. «Con Dara - ha detto il maestro direttore -, ho avuto il piacere di collaborare in Cenerentola. Si è stabilito con tutti, con l'orchestra, con il coro diretto dal maestro Casati, con i cantanti, un ottimo clima di lavoro creativo».
Desirée Rancatore ha ottenuto un personale successo ancora in questi giorni accanto a Leo Nucci in Rigoletto al Festival Verdi a Parma. Fin dal debutto al Festival di Salisburgo nel 1996, Desirée si è imposta a livello internazionale come una delle rivelazioni più interessanti. «Adina sono io - ha detto il giovane soprano -, capricciosa quanto basta. Non posso volere di più».
Il baritono Paolo Bordogna, già noto al pubblico del Municipale per un colorito Fra Melitone, fa il sergente Belcore, soldato d'avventure amorose. Ha naturale vis comica, così da sorprendere tutti, con gran divertimento, a fare il bastian contrario. Giovanna Beretta, solitamente defilata, giocando in casa, si è detta ben contenta della partecipazione; così il giovane tenore Giulio Pelligra debuttante come Nemorino (recita di domenica fuori abbonamento): «E' per me un'esperienza importante - ha detto - di cui farò tesoro». Marco Tinti, giovane scenografo della scuola di Zeffirelli, ha creato una scena omaggio al nostro territorio. Artemio Cabassi ha realizzato costumi che valorizzano i due momenti importanti della vicenda, il lavoro e la festa, festa a cui tutti gli spettatori sono invitati.
GIAN CARLO ANDREOLI