Venerdì 24 Ottobre 2008 - Libertà
Fondazione, organi in scadenza
via S. eufemia Si inizia con le nomine nel consiglio generale, poi l'elezione di presidente e cda
Parte l'iter del rinnovo. Marazzi verso il bis: stavolta largo consenso?
Tornano ad accendersi i riflettori sulla Fondazione di Piacenza e Vigevano chiamata al rinnovo dei suoi organismi di vertice. Sono già passati quattro anni dall'11 novembre novembre del 2004 quando giunse a scadenza il precedente consiglio generale, ossia il "parlamentino" dell'ente di via Sant'Eufemia che si compone di 25 seggi. Una data che diede il via al complesso iter di rinnovo dell'organismo e, a seguire, all'elezione del nuovo presidente, quindi alla ricomposizione del plenum del consiglio di amministrazione.
Ben cinque mesi richiese la procedura che il 20 marzo 2005 portò al timone della Fondazione il manager Giacomo Marazzi grazie a una votazione (quasi) sul filo dei numeri che scalzò lo "storico" inquilino di via Sant'Eufemia, il professore della Cattolica Gian Carlo Mazzocchi.
Ora quella trafila riparte, secondo le consolidate modalità. Unica novità, è il rinnovo nella sua interezza del cda, la cui nomina spetterà al consiglio generale su proposta del presidente, una volta che quest'ultimo sarà insediato. È l'effetto di una intervenuta modifica statutaria che ha allineato le scadenze (prima sfalcate di due anni) dei mandati di presidente e cda.
Atto di avvio della procedura sono le lettere partite in questi giorni da via Sant'Eufemia all'indirizzo dei tredici enti che hanno diritto di nomina nel consiglio generale. Viene loro richiesto di indicare i nomi dei designandi e hanno tre mesi di tempo per rispondere, si può quindi arrivare a gennaio per la prima seduta del nuovo "parlamentino". Che, peraltro, come primo compito ha la cooptazione di tre membri, dal momento che le designazioni in capo agli enti si fermano a 22: con la tripla integrazione si arriva così ai 25 chiamati, a quel punto, a eleggere il presidente.
Ecco nel dettaglio chi esprime il consiglio della Fondazione: due sono indicati dal Comune di Piacenza (attualmente Augusto Rizzi e Stefano Borotti), due dalla Provincia (Laura Iannelli, Ferrante Trambaglio), tre dai Comuni del territorio (Marco Bergonzi, Renato Zurla, Luigi Zani), tre dalla Camera di Commercio (Vittorio Cavanna, Guido Palladini, Luigino Peggiani), uno dalla diocesi (Paolo Mazzoni), uno dall'università Cattolica (Pierfrancesco Meneghini), uno dal Politecnico (Giovanni Leonida), tre dalle associazioni di volontariato (Rinaldo Busca, Giancarlo Fiorani, Giuseppe Bosoni), uno dalla associazione La Ricerca (Ermanno Rebecchi), uno dal conservatorio Nicolini (Francesco Bussi), due dal Comune di Vigevano (Giuseppe Branca, Vittorio Betassa), uno dalla diocesi di Vigevano (Pierangelo Ugazio), uno dal volontariato vigevanese (Angelo Grungo). Ci sono infine i tre cooptati dal consiglio generale (Ferdinando Arisi, Maurizio Ridella, Roberto Bellazzi).
Il cda si compone invece di un numero da sei a otto seggi. Oggi sono sette: il presidente, i due vice Pietro Torielli e Luigi Cavanna, i consiglieri Pietro Bragalini, Umberto Chiappini, Giorgio Reggiani, Donatella Ronconi.
Per la nuova presidenza tutti i favori del pronostico vanno a Marazzi che essendo al suo primo mandato può essere riconfermato. Probabile che il numero uno uscente punti a una elezione più condivisa di quella del 2005, segnata dalla vibrante polemica con il fronte pro Mazzocchi capeggiato dagli enti locali, ossia il Comune del sindaco Roberto Reggi e la Provincia del presidente Gianluigi Boiardi. Di acqua sotto i ponti ne è passata, Marazzi ha saputo dare ai tre anni e mezzo di sua gestione della Fondazione un profilo di imparzialità istituzionale da più parti riconosciuto. E dalla sua ci sono i risultati, che parlano di un patrimonio dell'ente cresciuto di oltre 40 milioni di euro tornando a superare quella quota di 400 milioni di euro perdutasi durante le reggenza Mazzocchi. L'obiettivo, dunque, di una reinvestitura a larga maggioranza, frutto di rinsaldati rapporti con Reggi e Boiardi, pare a portata di mano.
Gustavo Roccella