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Mercoledì 3 Novembre 2004 - Libertà

Fondazione, il volontariato punta i piedi

Contestata l'esclusione di alcune associazioni dalla designazione dei consiglieri

C'è una certa fibrillazione nel volontariato piacentino che ha chiesto alla Fondazione di Piacenza e Vigevano di sospendere le riunioni previste per venerdì 5 e sabato 6 novembre all'istituto di via Sant'Eufemia con le associazioni stesse di volontariato. Una sospensione in attesa di far chiarezza. Il fine di questi incontri è quello di eleggere i tre membri espressione del volontariato piacentino (attualmente: Alberici, Loschi e Busca) nel nuovo consiglio generale della Fondazione che andrà a costituirsi. La Fondazione ha effettuato le convocazini delle associazioni ammesse a questa elezione, ma alcune realtà sono rimaste escluse.
Diverse associazioni (si parla di sei o sette) hanno protestato per questa esclusione con lo Svep, il centro servizi per il volontariato. C'è chi, come "Fiorenzuola oltre i confini", già convocata quattro anni fa dalla Fondazione in via di rinnovo, e oggi tagliata fuori, ha scritto al presidente dell'ente Gian Carlo Mazzocchi per segnalare la situazione. Di fatto, è nato un contrasto sull'interpretazione dei criteri usati dalla Fondazione per chiamare le associazioni a raccolta. E lo Svep, oltre a fissare un confronto generale fra tutte le associazioni per domani (vd. a lato), ha scritto a sua volta a Mazzocchi per chiedere la sospensione degli incontri già previsti, e al tempo stesso per ribadire la propria interpretazione dei criteri da usare per la convocazione da parte della Fondazione. In buona sostanza - spiega Giuseppe Chiodaroli, direttore Svep - sono rimaste escluse associazioni iscritte nel registro tenuto dalla Provincia di Piacenza, mentre l'ente di via Sant'Eufemia ha convocato le realtà iscritte al Bollettino regionale del volontariato. Prendiamo il caso di "Fiorenzuola oltre i confini": "Noi ci occupiamo di problemi socio-assistenziali, di immigrati, di diritti civili e di solidarietà internazionale - spiega il presidente Luigi Danese - ma il bollettino regionale ci identifica solo con la voce "immigrati"". Una denominazione che non rientra nei settori di interesse indicati dalla Fondazione (socio-assistenziale, attività culturali, tutela del patrimonio ambientale). Da qui la mancata convocazione. Per Danese meglio sarebbe, in via generale, che tutte le associazioni di volontariato, nessuna esclusa, decidessero insieme i loro esponenti come accade in altre realtà, per evitare "rappresentanti calati dall'alto", invece di venir convocate dalla Fondazione. E lo Svep intanto ha chiesto un parere di competenza a Provincia e Regione. Si chiede di far chiarezza anche per evitare che in futuro dei contenziosi possano invalidare le nomine.
Nella lettera inviata dallo Svep alla Fondazione si sottolinea che l'articolo 10 dello statuto della Fondazione stessa (che regola la materia) parla espressamente di attingere dal Registro del volontariato dell'Emilia Romagna, che, in base alla legge vigente, è quello tenuto dalle province, alle quali la Regione lo ha demandato.

p.s.

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