Giovedì 30 Ottobre 2008 - Libertà
«Una banca con radici forti»
Il nuovo assetto dell'istituto parmense di cui Fondazione Piacenza e Vigevano detiene ora il 15%
Marazzi nel Cda Monte Parma. «Momento adatto per espandersi»
PARMA - Le radici territoriali, le dimensioni contenute, la capacità di guardare negli occhi i clienti, le famiglie, le imprese. Sotto questo segno nasce la "nuova" Banca Monte Parma dove fa il suo ingresso la Fondazione di Piacenza e Vigevano con una quota forte del 15 per cento, alleandosi alla Fondazione Monte Parma, azionista di maggioranza, che sale al 68,74 per cento (dal 50,47) del capitale sociale.
Il nuovo assetto dell'istituto di credito è stato presentato ieri a Parma, nella cornice di palazzo San Vitale dove ha sede la banca. E' il traguardo di un'operazione annunciata nel luglio di quest'anno e che ha richiesto qualche mese per la chiusura, in sostanza è stata rilevata la partecipazione pari al 49,27 per cento detenuta in precedenza da Banca Monte dei Paschi. A fianco delle due fondazioni alleate in quest'impresa, ci sono Banca Sella Holding (10 per cento) e gli assicurativi Cba Vita (3 per cento), Hdi Assicurazioni (3 per cento), oltre ad un centinaio di piccoli azionisti (0,26 per cento).
«Siamo molto soddisfatti di quest'operazione e spero che tra qualche anno potremo dire di esserlo ancora di più» ha spiegato Giacomo Marazzi, presidente della Fondazione piacentina, di fronte alle autorità e agli operatori economici presenti. E sarà proprio Marazzi ad entrare nel rinnovato consiglio di amministrazione di Monte Parma. L'opportunità di avere un ruolo gestionale dentro un istituto di credito locale è apparso un buon servizio alla nostra provincia, dove peraltro Banca Monte Parma conta otto sportelli e potrebbe aprire il prossimo a Castelsangiovanni.
Per Marazzi è poi motivo di sicurezza la presenza nell'assetto societario di Banca Sella «istituto che ha una lunga storia e un grande prestigio in Italia».
«Ora - ha proseguito il presidente - ci aspettiamo un consolidamento ed un'espansione su Piacenza e provincia, come Fondazione daremo una mano, il momento è adatto. Se guardi negli occhi i clienti, se sai parlargli è lì che nasce la fiducia». Sono gli stessi toni usati da Gilberto Greci, presidente della Fondazione Monte Parma, che ha raccontato il passato accordo con Monte Paschi, terza banca italiana divenuta importante lavorando sul territorio, ma anche i momenti difficili legati a Parmalat e la capacità di venirne a capo grazie alla mano data dall'istituto senese. «Si apre una pagina nuova, un'era nuova» ha detto Greci. L'obiettivo è il consolidamento, la capacità di dare un contributo economico allo sviluppo provinciale, alle famiglie. «Un localismo non sentimentale, ma di qualità». Che oggi, in tempi di bufere finanziarie, è giudicato premiante. E proprio alle due fondazioni è affidata la cultura delle province di riferimento, lo stimolo a coltivare una mission che sia fondata sulla stretta vicinanza ai cittadini. Quasi un prolungamento dello spirito sociale che informa questi istituti. Si stringe così l'alleanza naturale tra Piacenza e Parma «vicine e senza grosse rivalità».
In quanto a Banca Sella Holding, era rappresenta ieri da Guido Bigiordi, condirettore generale, che ne ha illustrato i numeri salienti: 26miliardi di euro di raccolta, 4.500 dipendenti, 340 filiali, una banca in Austria, una in Lussemburgo e persino una società di software indiana.
E proprio ai soci «industriali», a Banca Sella e alle compagnie assicurative, è affidata l'offerta di nuovi prodotti che sappiano coniugare «la forte identità locale - così èstato detto - ai vantaggi offerti da un'efficace partnership commerciale».
Patrizia Soffientini