Sabato 4 Ottobre 2008 - Libertà
Castello ricomincia dalla Blanc
Illustrata la stagione di prosa. L'attrice madrina: «Mi sento valtidonese»
piacenza - La grande attrice Erika Blanc è stata ieri la madrina d'eccezione della nuova stagione teatrale del Teatro Verdi di Castelsangiovanni, presentata all'auditorium della Fondazione di Piacenza e Vigevano. Vestita in abito bianco, luminosa e ironica, la Blanc era affiancata dal giornalista Mauro Molinaroli, dal sindaco di Castelsangiovanni Carlo Capelli, dall'assessore alla cultura Elena Marzi. La Blanc aprirà la stagione (il 2 dicembre con la commedia Ho perso la faccia). La Marzi ha sottolineato la svolta assunta dal teatro: «Dopo anni di proficue partnership con qualificati soggetti come il Teatro Gioco Vita che colgo l'occasione per ringraziare pubblicamente, camminiamo ora sulle nostre gambe. Forti di esperienze di alto livello professionale che ci hanno consentito di offrire al pubblico cartelloni articolati ed apprezzati, abbiamo scelto quest'anno di gestire direttamente e integralmente la programmazione».
Variegata e per tutti i gusti l'offerta del cartellone 2008, anche se una particolare attenzione la si è rivolta ai giovani, come sottolinea il sindaco Capelli e come dimostrano le tariffe agevolate per gli studenti per abbonamenti e biglietti.
Erika Blanc, con la sua competenza, ha passato in rassegna i vari spettacoli in cartellone, lodando attori come Croccolo (che metterà in scena Il medico per forza - di Molière), ricordando lei bambina che guardava sui Raiuno l'operetta (la stagione ha in cartellone la compagnia di Corrado Abbati con Al Cavallino Bianco), invitando i giovani ad assistere allo spettacolo su Alòdo Moro scritto da Corrado Augias («una tragedia della contemporaneità e di grande impegno civile»). La Blanc ha parlato poi del teatro come «tempio». «Mi piacerebbe quando avrò 80 anni, essere qui, ed essere di casa al Teatro di Castelsangiovanni. Non voglio perdere familiarità con il teatro. Mi mancherebbe troppo».
Blanc ha scelto di vivere a Pianello. «Il mio ex marito (il primo marito, ndr) veniva dalle colline piacentine, da Rivergaro. Oggi lui, che abita dove sono nata io, sul Lago di Garda, è in realtà invidiosissimo di questo privilegio che mi sono presa di vivere nel silenzio e nella pace delle colline della Valtidone».
Sollecitata da Molinaroli l'attrice ha anche parlato del suo ruolo nello spettacolo di apertura, la commedia surreale di denuncia sociale Ho perso la faccia di Sabina Negri che critica il mondo della chirurgia plastica e dell'immagine. «Il mio personaggio - dice la Blanc - dice ad un certo punto del testo: Faccia nuova, persona nuova. Niente di più orribile». Sui compagni di viaggio della tournée scherza: «Carlo Delle Piane rimane brutto, nonostante la finzione scenica in cui (essendo un chirurgo) si cambia i connotati, assumendo quelli del divo delle soap opera amante della moglie, e consegnando al belloccio le sue sembianze. Sabina Negri, l'autrice, è scatenata. E' alla prima prova come attrice, e ha grande talento anche in scena».
La Blanc ha lodato poi l'assessore Marzi: «Se non fosse stato per lei, che ha cuore e intelligenza, sensibilità e capacità di tradurre in pratica le idee, forse non sarei qui». Donne protagoniste insomma. Ad una storia di donne è ispirato anche lo spettacolo Fiori d'acciaio (celebre anche la versione cinematografica). Alla grande Marlene Dietrich è dedicato l'ultimo spettacolo del cartellone, interpretato da Pamela Villoresi, che si intitola semplicemente Marlene.
Presenti ieri anche il regista Francesco Summo che porta in cartellone lo spettacolo Telling Liddy, con la compagnia del Teatro San Giovanni, Cesare Betti direttore degli Industriali, che sostiene la stagione con la Fondazione di Piacenza e Vigevano e altri sponsor.
Donata Meneghelli