Sabato 4 Ottobre 2008 - Libertà
Patto del cuore tra Francia e Italia
Khayat: forte collaborazione. Marchini chiede il museo dei contadini
Il Cuore d'Oro da ieri parla francese. Il premio attribuito al chirurgo André Khayat suggella un patto tra le università di Caen e di Pavia. Un'alleanza che si nutrirà dell'entusiasmo e della competenza di allievi comuni, i bravi cardiochirurghi di domani, i salvatori di tante vite.
E ogni volta il premio Cuore d'Oro rinnova un'emozione giocata sui contrasti, sulla commovente miscela di alti specialisti della medicina e di gente comune, agricoltori, ex pazienti seduti uno vicino all'altro in una cornice rustica. Senza artifici. Disposti a ridere insieme della battuta salace e a commuoversi insieme di fronte a chi fa del bene. Anche ieri, in una serata decisamente fredda, sono accorsi in centinaia ad applaudire Khayat, luminare dell'università di Caen, direttore di Chirurgia toracica e cardiovascolare, che ha eseguito diecimila interventi al cuore e formato legioni di giovani cardiochirurghi, uomo innamorato dell'Italia. Giacomo Marazzi, presidente della Fondazione di Piacenza e Vigevano (che sostiene il premio), affiancato dal professor Mario Viganò, direttore della cattedra di cardiochirurgia di Pavia, ha consegnato questo ottavo riconoscimento degli Amici della Mietitrebbia ad una personalità medica che si è distinta per meriti indiscussi. Il 66enne Khayat, tra l'altro, è stato fra i primi in Europa a praticare trapianti con turbina cardioventricolare. Si assomigliano i Cuori d'Oro, ma tutti sono speciali, perché nella cornice del tendone di Bosco dei Santi la simpatia del cavalier Antonio Marchini trova accenti sempre nuovi, tra lo stupore di chi ancora non ne conosce la ruspante schiettezza. Stavolta Marchini, tra poesie e battute, ha spinto il pedale su un argomento serissimo: la necessità di avere al più presto una sede per il museo della civiltà contadina che a Piacenza, inspiegabilmente, ancora manca. Poi, emozionato, ha ricordato l'avvocato Alessandra Sacchelli, scomparsa di recente e grande amica della Mietitrebbia.
Sul palco, presentate da Marilena Massarini, sono salite, per essere premiate, anche le infermiere Ines Pellegrino, Francesca Bisi e Barbara Pallastrelli. Il professor Renzo Ruggerini ha attribuito un riconoscimento alla dottoressa Giovanna Albini, già sua collaboratrice. Tante le autorità, tantissime le associazioni di volontariato, presenti monsignor Lino Ferrari, Stefano Mistura, direttore sanitario dell'Ausl, i relatori scientifici Claudio Tagliaferri e Franco Benazzo.
pat.sof.