Domenica 7 Settembre 2008 - Libertà
Bruno Grassi: l'infinito sopra e dentro di noi
"Questo universo mi incanta, mi fa capire la molteplicità"
Bruno Grassi è tra i dodici pittori che figureranno (uno per ogni mese) nel calendario 2009 che la Fondazione di Piacenza e Vigevano ha deciso di dedicare all'Unicef come partecipazione alla celebrazione del trentennale di costituzione del locale Comitato Provinciale. Saranno, appunto, "i mesi del cuore". In autunno, poi, i dipinti presentati settimanalmente da Libertà verranno battuti nel corso di un'asta benefica nello spazio "Rotative".
"Qualche volta mi sorprendo mentre parlo, e mi accorgo che spiego, descrivo un luogo, mi perdo in un filo di parole che vanno. Ci sono in mezzo a quei discorsi un'infinità di situazioni, emozioni, piccoli e grandi desideri, processi utopistici. E dove la realtà mi tradisce aggiusto una scena, e la rifaccio come volevo. Tutto questo non vale solo per una gratificazione, una fantasia, diciamo rosa o innocua. Ma soprattutto, ha un suo rovescio, un percorso doloroso, dove si trovano scene che nella realtà vengono vissute, fin dove è possibile viverle, in un'analisi scomoda" a scrivere queste riflessioni sul proprio approccio artistico è lo stesso Bruno Grassi in un catalogo di diversi anni fa per una personale in una galleria genovese.
Da sempre Grassi vive intensamente la sua pittura che è concreta e coinvolgente con quelle stesure di colore e quelle campiture che si caratterizzano per un segno morbido ma catalizzante e per una scelta cromatica sempre calibrata.
"La pittura ad olio permette una grande elaborazione, decanta il tono, avvolge la forma nel vuoto e dà la sensazione di un tessuto senza fine e indefinibile", quella stessa indefinibile cifra che caratterizza i suoi angeli. Figure alate che si materializzano in un processo ancestrale che trae la propria ispirazione dalla vita e dal cuore, dalla storia e dalla fantasia, da quella irrinunciabile sensazione di esistenza che è dentro ognuno di noi e che ci offre attraverso il corpo la coscienza di esistere. Immagini che non sono e non vogliono essere oniriche proprio perché la loro stessa essenza fa parte di un processo cognitivo nel quale la consapevolezza non viene mai meno.
"Spesso quello che rappresento è totalmente falso, o tenta di esorcizzare una certa brutalità che è intorno e dentro, come una questione antica. Altre volte, quasi per puntiglio si sottolinea un cielo, piuttosto che la scena, o un particolare. Ma sempre si privilegia la parvenza di un dialogo, di un colloquio, di un tutto compiuto, come la pittura dà l'illusione di essere... Questo universo mi incanta, mi fa capire la molteplicità". Il racconto, la memoria delle cose, le sensazioni e le storie che restano impresse nell'animo fanno parte del linguaggio pittorico di Grassi che riflette sul proprio vissuto trasferendo nei suoi dipinti una poetica carica di un inestinguibile amore per la vita e di un mai sopito incanto per l'universo, per la natura, per l'arte. Per l'infinito che è sopra e dentro di noi.
CARLO FRANCOU