Lunedì 1 Novembre 2004 - Libertà
Fondazione, chi è il miglior candidato alla presidenza?
La proposta
Il miglior Presidente della Fondazione di Piacenza sarà soprattutto quello che vorrà e saprà attuare, in assoluta indipendenza, adatti criteri di governance e procedure orientate ad una adeguata massima trasparenza della gestione, oltre che di opportunità ed utilità per il nostro territorio. Così ritengo, provocatoriamente e paradossalmente, che il miglior candidato alla presidenza della Fondazione potrebbe esser quello meno "radicato e collegato" al territorio piacentino stesso. Ciò per poter anzitutto evitare la tentazione di esser tributario verso chi lo ha eletto (altrimenti perché dovrebbero farlo?), senza diventare peraltro burocratico. Poiché poi la Fondazione può influenzare la vita politica del territorio, è anche opportuno che il candidato sia politicamente e lobbisticamente indipendente (il che non significa non aver fatto politica), se ciò fosse possibile, ma può esserlo? Il fatto da ricordare è che il Presidente di una Fondazione deve solo distribuire risorse, non deve né generarle né fare utili, semmai deve solo mantener il patrimonio senza farlo rischiare troppo per crescerne la redditività e così giustificare i costi sostenuti per amministrarla. Poiché una siffatta posizione è estremamente attraente per il prestigio ed il potere che ne deriva, è comprensibile l'ansia di candidatura, ma questa ansia deve diventare anche di "servizio". Paradossalmente il miglior Presidente è chi, avendone le qualità, non vorrebbe esserlo, il meno interno alle vicende cittadine, quello che non avrebbe nessun consenso negoziato a priori per diventarlo. Poiché capisco che a questo punto si creerebbe un certo imbarazzo per trovarlo, mi limiterò a fare due proposte di governance. Prima, che il Presidente, dopo un mandato, non sia rieleggibile. Seconda ,che si adotti la procedura di pubblicare , oltre alle relazioni abituali, trimestralmente su Libertà (e su altri quotidiani, se opportuno) la lista completa di tutte le richieste di contributi ricevuta con le conseguenti erogazioni decise e fatte, cioè la relazione sulla "missione" della Fondazione. Così la Presidenza diverrà un po' più "servizio" e l'utilità della Fondazione più comprensibile a tutti.
Ettore Gotti Tedeschi