Lunedì 15 Settembre 2008 - Libertà
«La sua opera onora la nostra città e l'Italia»
La motivazione del presidente della Fondazione
Piacenza - (fri) Come già per l'Angil dal Dom al cardinale Ersilio Tonini la pioggia anche ieri ha dirottato la cerimonia di premiazione dal sagrato all'interno del Duomo. Dopo le parole del parroco monsignor Anselmo Galvani è lo stesso celebrante, monsignor Eliseo Segalini, a fare sintesi fra le navate millenarie: «In questa celebrazione c'entra il Duomo, la Festa dal Dom, Santa Giustina, l'esaltazione della Santa Croce e la premiazione del piacentino illustre». «Quella di oggi - continua - è un po' la festa di una comunità cristiana, orgogliosa e consapevole della propria fede e delle proprie tradizioni, che insieme alle autorità presenta sè stessa alla città e un poco anche al Signore uno di quei laici cristiani impegnati, come ha chiesto il Papa a Cagliari, capaci di evangelizzare il mondo del lavoro, dell'economia e della politica, capaci di cercare con competenza e rigore morale soluzioni di sviluppo sostenibile. Voglio dire grazie al professor Rossi di essere al Cern, del suo entusiasmo e della sua capacità nella ricerca; della sua qualificata testimonianza cristiana e di essere qui con noi a ringraziare e benedire il Signore che, attraverso la sua croce ed il supporto della comunità cristiana, ci dà ancora oggi la possibilità di gioire per queste emozioni».
Intervenuto al momento della premiazione il vescovo Gianni Ambrosio, impegnato nella celebrazione in Sant'Eufemia. Brevi ma azzeccate le parole del presule. «Credo che davvero l'avventura scientifica alla fin fine si apra alla sapienza, a quello sguardo profondo, allo scoprire orizzonti che vanno oltre l'esperimento empirico - osserva Ambrosio -. Conservare questa capacità di andare in alto e in profondità credo che sia molto importante». Infine l'esortazione al fisico Rossi di continuare «nella sua ricerca appassionata».
A fare gli onori di casa per la Fondazione di Piacenza e Vigevano, promotrice del premio, il presidente Giacomo Marazzi: «Un grande ringraziamento al professor Rossi per la sua opera che fa onore non solo alla città ma anche all'Italia. È la qualità delle persone che dà risalto all'Angil dal Dom, non viceversa». Nelle prime file, tra gli altri, c'erano il vice prefetto Lorenzo de' Luca di Pietralata, il questore Michele Rosato, il tenente colonnello dell'Arma, Edoardo Cappellano, il presidente della Provincia Gianluigi Boiardi (in fascia azzurra) e, con quella tricolore, i sindaci di Piacenza, Roberto Reggi, e Podenzano, Alessandro Ghisoni. È stato quest'ultimo, amico personale di Lucio Rossi, a portare il saluto delle istituzioni. Ghisoni ricorda nel giovanissimo Rossi del periodo podenzanese «la passione e l'entusiasmo per quello che faceva, stimoli trasferiti dai suoi genitori, il povero papà Pietro e la mamma Luisa». «Lucio ha una grande responsabilità - osserva il sindaco -: trasferire la testimonizanza cristiana alle nuove generazioni affinché la ricerca e la tecnologia siano sempre più uno stimolo per un futuro sostenibile». Per il mondo della scienza la parola a Licia Gardella, preside del liceo scientifico Respighi. «Rappresento la comunità del Respighi di ieri e di oggi - dice con orgoglio rivolta al fisico -. Lei è stato uno studente molto meritevole. Il merito è suo, della sua famiglia, degli insegnanti. Domani noi inizieremo l'anno scolastico con una forza in più sapendo che nella scienza si può dare al nostro paese un grande onore».
(fri)