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Domenica 24 Agosto 2008 - Libertà

Il lungo viaggio in Cornovaglia del Gigante egoista

Prosegue stasera a Carpaneto il festival "Lultimaprovincia" con uno spettacolo dei Manicomics

carpaneto - Il gigante egoista non c'è, è andato a fare un lungo viaggio in Cornovaglia: le porte si aprono, il sipario è pronto a svelare i tesori del proprietario, che li ha provvidenzialmente affidati ad un simpatico giardiniere. Inizia così Il gigante egoista, lo spettacolo ideato ed interpretato da Paolo Pisi e andato già in scena con successo qualche anno fa al Teatro San Matteo: la performance torna ancora, nell'ambito della diciassettesima edizione della rassegna Lultimaprovincia organizzata dai Manicomics in collaborazione con la Provincia di Piacenza, la Regione Emilia Romagna, la Fondazione di Piacenza e Vigevano, 10 Comuni piacentini ed il patrocinio di Libertà e Telelibertà.
Ad andare in scena, stasera alle 21 a Carpaneto in piazza Scotti (in caso di maltempo lo spettacolo si terrà nella palestra delle scuole elementari), è una fiaba affascinante e poetica, una vicenda in cui l'infanzia diventa portavoce di una forza vitale e straordinaria pronta ad intenerire anche il cuore più freddo: lo è quello del Gigante, egoista e solitario, minaccioso ed avaro, ma soprattutto solerte nel tornare per far rispettare le regole. E i divieti di nuovo sono imposti, i cartelli tornano a popolare il bel giardino: il silenzio è ancora il gelido abitante di un parco in cui l'entusiasmo è negato e l'allegria è bandita.
Paolo Pisi porta ancora una volta in scena uno spettacolo in cui l'ispirazione tratta da un racconto di Oscar Wilde offre lo spunto per una rielaborazione originalissima ed accattivante: la fiaba viene sviluppata attraverso una tecnica mista tra teatro d'attore e di figura, capace di divertire ed intrattenere, ma nel contempo suscitare riflessioni in un pubblico non solo infantile.
Ed è forse questa la principale caratteristica de Il gigante egoista: una drammaturgia brillante, un lavoro duttile e suggestivo pensato per i bambini ma anche per i genitori. Certo non manca la tradizione del teatro di strada, ripreso da Pisi attraverso gag e giocolerie, magie e chiacchiere con il pubblico: la canonica quarta parete viene improvvisamente squarciata dal giardiniere più imbranato e dal Gigante più egoista, pronto però a sfoderare un cuore di zucchero.
Al centro della scena è Pisi, nella duplice veste dei fantastici personaggi, pronto a districarsi fra scherzi ed ironie, toni burberi e sincere dolcezze: la performance è ricca e varia, i «colori si fondono con forme e costruzioni scenografiche minimali, pupazzi e coreografie di animazioni, in un crescendo suggestivo» annotava Libertà nel 2005, in occasione della messa in scena al San Matteo (voluta a favore della Fondazione Mempo Giardinelli).
Ed anche stavolta c'è da credere che lo spettacolo non potrà deludere: la tenerezza si unisce alla fantasia, la fiaba colora di meraviglia la realtà in una narrazione in cui i bambini sono i protagonisti e i destinatari. È l'infanzia con il suo bagaglio di allegria e voglia di giocare, generosità e calore, a trascinare in un mondo in cui, almeno qualche volta, gli adulti tacciono e imparano dai più piccoli.

Betty Paraboschi

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