Mercoledì 20 Agosto 2008 - Libertà
Festival del diritto, arriva Brunetta
Il ministro caccia-fannulloni tra le star della kermesse settembrina
C'è ancora un filo di suspense sulla presenza del ministro Renato Brunetta al Festival del Diritto, tra il 25 e il 28 settembre. Ma giusto un filo. Il "refolo" arriva dalla Capitale, visto che gli organizzatori piacentini e nazionali sono abbottonati sul parterre degli ospiti. Si spazia dai filosofi ai giornalisti, dai politologi agli scrittori, dai teologi agli economisti. Balugina appena qualche nome come quelli dello scrittore e magistrato Gianrico Carofiglio o dell'imprenditore Andrea Riello. Un mix di internazionale e di locale, con l'apporto delle associazioni piacentine a tanti eventi. Sono decine i protagonisti, tuttavia blindati dalla riservatezza degli organizzatori.
Ma ecco balzar fuori il politico più mediatico del momento, il cinquantasettenne economista oggi ministro per la Pubblica Amministrazione e l'Innovazione, amato-odiato protagonista dell'efficientismo ad ogni costo che ha lanciato la caccia ai fannulloni e la linea della perestroika su stipendi e compensi agli amministratori. Per la verità, il portavoce di Brunetta, contattato a Roma, non conferma. Anzi. Ma le voci di danno per sicura la presenza il giorno 27 settembre alla Sala dei Depositanti di Palazzo Galli, quando il modernizzatore del governo Berlusconi parlerà (si dice) di lavoro. Tema spesso affrontato nei suoi editoriali su "Il Sole 24 Ore" (testata sponsor del Festival piacentino) e in tanti volumi.
Ma se Brunetta è un nome certamente ghiotto, tante altre sorprese sono alle porte. La macchina del Festival sta per esplodere con tutta la sua forza mediatica sotto la regia dell'editore Beppe Laterza e l'apporto scientifico di Stefano Rodotà. A Piacenza il coordinamento dell'evento è seguito per il Comune da Renza Malchiodi.
Ai primi di settembre è attesa la conferenza stampa di presentazione, come recita il sito del festival (www.festivaldeldiritto.it), visitabile anche dal sito del Comune di Piacenza. La prima edizione servirà ad accendere i riflettori nazionali sulla nostra città (come avviene per i festival di Mantova, Modena e Trento), discutendo di argomenti alti. Il tema è noto: come salvaguardare i diritti fondamentali delle persone e il diritto all'informazione fondamentale per la democrazia. Tante domande si affollano: abbiamo il diritto di ricorrere liberamente alla procreazione assistita? Possiamo rifiutare le cure e morire dignitosamente? Il caso recente di Eluana Englaro ha riportato di estrema attualità il tema dell'eutanasia. Fino a che punto la tutela della sicurezza può comprimere i diritti individuali e collettivi e costringerci a vivere in una società della sorveglianza? Questo ed altro sul podio di una città che si propone come terreno di democrazia intellettuale e dialettica, ma anche luogo di bellezza con palcoscenici che spaziano dal Gotico al Municipale, da Palazzo Galli alla Fondazione.
Patrizia Soffientini