Domenica 31 Agosto 2008 - Libertà
Alberto Gallerati: l'ironia del fantastico
«Non bisogna lasciarsi "ingabbiare" dalla tecnica»
Alberto Gallerati è tra i dodici pittori che figureranno (uno per ogni mese) nel calendario 2009 che la Fondazione di Piacenza e Vigevano ha deciso di dedicare all'Unicef come partecipazione alla celebrazione del trentennale di costituzione del locale Comitato Provinciale. Saranno, appunto, "i mesi del cuore". In autunno, poi, i dipinti presentati settimanalmente da Libertà verranno battuti nel corso di un'asta benefica nello spazio "Rotative".
Una pittura che si sviluppa attraverso un sostanziale dialogo tra il fascino del ricordo di accadimenti magari banali osservati o vissuti dallo stesso pittore e la voglia di ironizzare sull'uomo e sulle sue incongruenze.
Quelli di Alberto Gallerati sono sempre racconti che si squadernano in maniera spontanea. Per sua stessa ammissione quando mette mano ad un dipinto non pensa mai a quello che sarà il risultato finale: «Mentre dipingo è come se mi dessi un appuntamento in un certo luogo...».
Le atmosfere di Gallerati colpiscono per la loro quotidianità ma allo stesso tempo per la fantasia con cui, di volta in volta, la scena viene proposta. Persino l'occasionale frequentatrice di un bar alle prese con un calice color rubino diventa il soggetto della composizione giocata con la consueta equilibrata scelta coloristica.
«Nei dipinti non amo il contrasto - spiega Gallerati - il quadro deve leggersi poco alla volta, ecco perché prediligo i toni bassi. Con tre pennellate puoi fare le trasparenze del mare... partendo dal fondo è un po' come scolpire, si tira via piuttosto che aggiungere e in questo apparente gioco di pennello poco a poco il quadro prende una sua identità».
La cifra pittorica di Gallerati è inconfondibile: il disegno è sicuro e definito e la scelta cromatica particolarmente attenta agli accostamenti.
«Fin da giovane ho sempre creduto nel pittore con una propria personalità - aveva puntualizzato l'artista durante un incontro nel suo luminoso studio - se hai personalità puoi fare quello che vuoi. Ma nello stesso tempo non ho mai puntato ad avere un mio stile. Con il passare del tempo, pian piano, nasce l'esigenza di comunicare e quello diventa il tuo stile, ma deve essere una cosa naturale, non creata artificialmente. Non bisogna lasciarsi "ingabbiare" dalla tecnica».
Dalla visione del mondo che lo circonda Gallerati ricava un'inesauribile vitalità di immagini da cui emerge sempre una satira bonaria, dagli accenti poetici, che non nasconde però aspetti malinconici e, in certi casi, anche drammatici.
"La fantasia creativa di Gallerati conferisce un senso estetico alle sue amare riflessioni" ha scritto di lui Rossana Bossaglia sottolineando come nei suoi lavori emerga sempre una profonda analisi della condizione esistenziale.
CARLO FRANCOU