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Martedì 22 Luglio 2008 - Libertà

Perry e Carnelli: incanti operistici

Da Mozart a Verdi e a Bellini, con intensità

Il Valtidone Festival non ha monopolizzato la Valtidone ma in questi anni ha sicuramente garantito gran varietà di brillanti concerti in diversi generi, un'offerta musicale ricca ed articolata. E a Nibbiano, nella romantica piazzetta adiacente la Chiesa parrocchiale già centro vitale della gloriosa "Curtis Neblani", per la sezione classica si sono esibiti due big, il soprano svizzero-americano, di adozione italiana, Janet Perry e il pianista Maurizio Carnelli.
Introduzione del sindaco Alessandro Alberici che ha sottolineato «come il Festival abbia trasformato i paesi in un gran teatro di vallata. Sinceri ringraziamenti all'assessore Giovanni Dotti per l'impegno profuso. Auguriamo che la nuova realtà, la Fondazione Musica Valtidone, raggiunga grandi risultati». Livio Bollani, direttore artistico, ha poi rimarcato «l'importanza di fare sistema e il sostegno della Fondazione di Piacenza e Vigevano, partner fondamentale. Avremmo però bisogno di supporti dal Ministero… Grazie al pubblico sempre numeroso, che gradisce le iniziative. Di solito il Valtidone ha un'impronta strumentale ma stasera c'è un duo d'eccezione».
Perry, nativa del Minnesota, nella lunga carriera ha trionfato in prestigiosi teatri d'opera europei con illustri direttori duettando con comprimari altrettanto bravi, ha inciso per importanti case discografiche grazie anche al vasto repertorio - sempre affrontato con estrema professionalità - che spazia dalla musica antica alla contemporanea ed attualmente è docente di canto alla Musikhochschule di Berna. Curriculum notevole anche per Carnelli: studi in pianoforte, clavicembalo, direzione d'orchestra e composizione, dal 1980 ha intrapreso un'intensa carriera di solista ed accompagnatore con spettacoli ovunque, collaborazioni con famosi cantanti, grandi direttori nonché noti attori soprattutto teatrali. Docente di musica vocale da camera all'Accademia internazionale di Milano (ex Civica scuola di Milano), ha registrato numerose opere con Casa Ricordi ed ha partecipato ad oltre 350 trasmissioni radiofoniche.
Performance articolata in due parti: nella prima Arie di Gaetano Donizetti (Eterno amore, A mezzanotte, Il pescatore) e di Gioacchino Rossini (La promessa, La partenza, La pastorella della Alpi). Nella seconda brani da opere più impegnative: Padre, germani, addio da "Idomeneo" di Wolfgang Amadeus Mozart, Sul fil d'un soffio etesio da "Falstaff" e Non so le tetre immagini da "Il corsaro", entrambe di Giuseppe Verdi; quindi la celeberrima Casta diva da "Norma" di Vincenzo Bellini. Infine, come bis, O mio babbino caro dal "Gianni Schicchi" di Giacomo Puccini.
Perry ha dimostrato agilità pirotecnica, potenza ed estensione canora passando agevolmente dai toni del mezzosoprano di coloratura della prima parte - rinverdendo quasi l'atmosfera della Belcanto-renaissance del secondo dopoguerra - ad un timbro ben più sostenuto grazie ad una perfetta dizione unita ad una mirabile arte del fraseggio e ad un istintivo senso della drammaticità lirica. Ineccepibile Carnelli: ha assecondato con piglio ed autorevolezza il soprano dimostrando fine penetrazione dei testi ed attenzione alla resa sonora.
Prossimo appuntamento per il Festival venerdì 1° agosto, ore 21.15 a Pecorara, con il grande fisarmonicista Peppino Principe.

FABIO BIANCHI

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