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Sabato 19 Luglio 2008 - Libertà

Il violino in chiave swing

Valtidone Festival: stasera a Pianello Florin Niculescu propone un omaggio al grande Stéphane Grappelli

Pianello - Sarà un appuntamento di grande richiamo, quello che il Valtidone Festival diretto da Livio Bollani proporrà stasera a Pianello, alle 21.15 in piazza Umberto (nel salone parrocchiale in caso di maltempo). Il violinista franco-rumeno Florin Niculescu, con la "complicità" di Christian Escoudé alla chitarra e Samuel Hubert al contrabbasso, tributerà un omaggio al grande violinista swing francese Stéphane Grappelli nel centenario della nascita. Il progetto, recentemente presentato al Blue Note di Milano, è incentrato su standard del mitico album Quintette du hot club de France e su brani composti dallo stesso Grappelli.
Lo spettacolo è realizzato grazie al Comune di Pianello che, assieme a Sarmato e ad altri dieci Comuni della Valtidone, alla Fondazione di Piacenza e Vigevano e a Fondazione Libertà, ha recentemente dato vita alla Fondazione Valtidone Musica.
Un ennesimo fiore all'occhiello del Valtidone Festival, Niculescu, uno dei violinisti swing più famosi d'Europa. Nato in Romania, ha conseguito con successo gli studi classici facendosi adottare professionalmente dalla Francia, dove incontra i fratelli Ferré, poi Romane e Babik Reinhardt, dando vita a collaborazioni di grande respiro. Negli anni seguenti, oltre a registrazioni mirabili (pensiamo a Gipsy Ballads), annovera esperienze di prestigio con musicisti come Biréli, Christophe Lartilleux e il gruppo Latcho Drom. «Ognuno di questi professionisti - ci racconta Florin Niculescu - ha contribuito alla mia maturità musicale. E sono molto lieto, oggi, di suonare con Christian Escoudè».
Come mai avete pensato a questo omaggio al grande Stéphane Grappelli?
«Perché è il mio idolo. Ha dato sempre il massimo e io ho recepito tutto questo, quindi l'omaggio è nato dai miei sentimenti di ammirazione e di gratitudine nei suoi confronti. Questa è la risposta semplice e personale. Quella più completa e generale, che va oltre al mio pensiero su Grappelli, è relativa al suo indiscusso valore, come violinista, pianista e compositore jazz, riconosciuto da tutti».
Lo scorso anno, insieme a star della musica come Dee Dee Bridgewater, Clark Terry, Mulgrew Muller, Hank Jones e Christian McBride, lei ha partecipato a un tributo ad Oscar Peterson, suonando alla Carnegie Hall di New York. Si direbbe che la sua sia una mentalità musicale aperta, non settoriale.
«E' vero. Ho un ottimo ricordo di quel concerto, oltre ad amare la musica di Oscar Peterson. Nelle interviste, mi ritrovo spesso a rispondere alla domanda: "Quale musica preferisce?" Di solito rispondo: "Preferisco ogni tipo di musica, se è buona musica". Però è vero, la musica che ho più frequentato è quella legata allo swing e al jazz. Ma ascolto ogni genere musicale».
Con Escoudè, prima di Pianello, avete suonato al Blue Note di Milano. Come musicista, che percezione ha dell'Italia?
«Trovo che l'Italia sia un Paese interessante, con tradizioni musicali uniche al mondo. Il pubblico è molto ricettivo e le anticipo, inoltre, di avere in serbo alcuni progetti discografici, da realizzare proprio qui. In campo musicale, in Italia ci sono grandi professionisti, dei quali ho avuto modo di conoscere il talento e l'abilità. E poi, naturalmente, conosco ed amo l'opera lirica italiana».
Ci riveli qualcosa sul suo imminente progetto.
«Mi esibirò in concerto con alcune importanti orchestre filarmoniche: un impegno a cui tengo particolarmente perché lo ritengo un passo molto importante nella mia carriera».

Eleonora Bagarotti

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