Fondazione di Piacenza e Vigevano Stampa
  Rassegna Stampa
spazio
  Comunicati Stampa
spazio
  Eventi Auditorium Piacenza
spazio
  Eventi Auditorium Vigevano
spazio
  Comunicazione
spazio

 
Home Page     Rassegna Stampa   


Giovedì 24 Luglio 2008 - Libertą

Ricci Oddi e Philips: due collezioni a confronto

A Perugia la mostra "Da Corot a Picasso. Da Fattori a De Pisis"

Piacenza - Due raccolte private, nate pressappoco nello stesso periodo, ma in contesti culturali e sociali molto diversi, messe a confronto per raccontare passioni, mode, fortune critiche e di mercato di artisti italiani e non, in quei decenni fondamentali, tra la fine dell'800 e l'inizio del '900, che avrebbero rivoluzionato la storia dell'arte. Nella mostra Da Corot a Picasso - Da Fattori a De Pisis, in programma a Perugia, a Palazzo Baldeschi al Corso, dal 15 settembre 2008 al 18 gennaio 2009, si vedranno dunque opere della Philips Collection di Washington, inaugurata da Duncan Philips nel 1921, accanto a dipinti e sculture della Galleria d'arte moderna Ricci Oddi, donata da Giuseppe Ricci Oddi alla cittą di Piacenza nel 1924, ospitata nell'edificio appositamente progettato da Giulio Ulisse Arata in via San Siro e aperta al pubblico nel 1931.
Oltreoceano l'interesse del facoltoso Duncan Philips, storico dell'arte con studi a Yale, discendente da una famiglia di industriali dell'acciaio, si concentrava pionieristicamente soprattutto sulla Francia degli impressionisti e sulle avanguardie europee, in Italia Ricci Oddi privilegiava le cosiddette scuole regionali di una nazione giovane, da poco unificata, con sporadici sguardi alla coeva produzione straniera, attraverso acquisizioni dello svedese Carl Larsson, dell'austriaco Albin Egger-Lienz, del francese Auguste Ravier, dell'americano Augustus Koopman.
Nel capoluogo umbro arriveranno cosģ dagli Usa trenta capolavori, tra cui il Balletto spagnolo di Edouard Manet, la Casa di Auvers di Vincent Van Gogh, il Ritratto di Elena Pavlowski di Amedeo Modigliani, la Donna con cappello verde di Pablo Picasso, accanto a lavori di Corot, Courbet, Degas, Monet, Bonnard, Cézanne, Kandinsky e Braque (tra i pittori meglio documentati nel museo statunitense, con ben tredici dipinti).
La Ricci Oddi sarą invece rappresentata da ventidue opere: due sculture (il busto del fondatore Giuseppe Ricci Oddi, eseguito da Luciano Ricchetti, collocato nella rotonda d'onore, e il Ritratto del pittore Meissonier a figura intera di Vincenzo Gemito) e una selezione di quadri che comprende, oltre a dipinti di Giovanni Fattori e Giulio Aristide Sartorio, l'Alba domenicale di Angelo Morbelli, Donne in barca di Felice Casorati, il Ritratto della madre di Umberto Boccioni, Pagliai di Carlo Carrą, il Vaso di fiori con la pipa di Filippo de Pisis e il Ritratto di Bruno Barilli di Massimo Campigli.
La mostra, curata da Vittorio Sgarbi e accompagnata dal catalogo pubblicato da Silvana editoriale, con testi dello stesso Sgarbi e dei direttori dei due musei, Dorothy Kosinski (Philips Collection) e Stefano Fugazza (Galleria Ricci Oddi), č promossa dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia, per il centenario della costituzione dell'istituto bancario umbro. Per gli organizzatori si tratta del primo capitolo di un nuovo filone espositivo sulle grandi collezioni d'arte, dopo gli omaggi al Perugino, a Gian Domenico Cerrini e al Pintoricchio. Del resto, la Fondazione di per sč č un esempio di collezionismo, con la sua Pinacoteca e la raccolta di maioliche, con rari manufatti usciti dalle botteghe italiane del Quattro e del Cinquecento. Collocato in questa iniziativa, il patrimonio della "Ricci Oddi" si presta ad analisi storico-critiche che vanno al di lą delle considerazioni sul valore delle singole scelte compiute dal collezionista.
«Giuseppe Ricci Oddi č stato scelto come significativa espressione di un collezionismo illuminato», evidenzia Fugazza. «Ci rende oltretutto molto orgogliosi il fatto che sia stato individuato il museo di Piacenza come termine di confronto con una grande e prestigiosa collezione americana». La Philips Collection, che ha sede in quella che č stata la casa di Philip Duncan, ha continuato a ingrandirsi e oggi conserva circa 2.500 opere, dal quadro considerato simbolo della pinacoteca, La colazione dei canottieri di Pierre-August Renoir, al San Pietro di El Greco, con un'ampia sezione riservata alla pittura statunitense, dagli impressionisti americani a Georgia O'Keeffe e Mark Rothko.

Anna Anselmi

Torna all'elenco | Versione stampabile

spazio
spazio spazio spazio
spazio spazio spazio