Domenica 20 Luglio 2008 - Libertà
Perry, emozioni per voce
Di scena col pianista Carnelli: da Verdi a Casta va
Nibbiano - Tradizionale appuntamento con la musica lirica, quello di questa sera a Nibbiano: alle 21.15, nella piazzetta della chiesa il Valtidone Festival, sotto la direzione artistica di Livio Bollani, ospita il recital del soprano americano Janet Perry e del pianista Maurizio Carnelli.
Lo spettacolo è realizzato dal Comune di Nibbiano che, con quelli di Pianello, Sarmato, Agazzano, Borgonovo, Calendasco, Castelsangiovanni, Gragnano, Pecorara, Rottofreno, Fondazione di Piacenza e Vigevano, Provincia, associazione Eventi musicali della Valtidone e Fondazione Libertà, ha dato recentemente vita alla Fondazione Valtidone Musica.
Janet Perry, nativa del Minnesota, ha debuttato all'Opera di Vienna e ha poi proseguito la sua carriera nei più importanti teatri d'Europa e degli Stati Uniti. Tra le sue interpretazioni prestigiose, Janet ricorda «il ruolo di Adele nel Pipistrello di Strauss, a Monaco, diretta dal grande Carlos Kleiber, che è divenuta una produzione televisiva di successo. Poi c'è stata Despina nel Così fan tutte di Giorgio Strehler, nel 1998 al Piccolo Teatro di Milano: un'esperienza davvero indimenticabile. Ma resta indelebile nella mia memoria anche il Falstaff con Herbert von Karajan: una leggenda».
Ora anche il pubblico piacentino potrà ascoltare questa poliedrica cantante, accompagnata da un pianista di talento come Carnelli, con una vasta esperienza sia in campo musicale sia teatrale ad ampio raggio, oltre ad essere clavicembalista, direttore d'orchestra e compositore. «Ci siamo conosciuti quattro anni fa alla Civica Scuola di Milano», istituto dove Carnelli insegna musica vocale e da camera e dove la Perry ha svolto un laboratorio sul mozartiano Così fan tutte. «Poi - spiega il maestro - abbiamo fatto alcuni concerti insieme e, parlando con Livio Bollani, abbiamo pensato a un possibile programma per il Valtidone Festival».
In scaletta tre brani di Donizetti: Eterno amore e fè, Il pescatore e A mezzanotte. Poi Rossini con La promessa, Il rimprovero e La pastorella delle Alpi. «Sono brani che ho scelto io», ammette Janet. «Ma proporremo anche quattro Arie d'opera, dall'Idomeneo di Mozart, da Falstaff e da Il corsaro di Verdi. Casta Diva sarà un finale perfetto. Cantarla emoziona, ogni volta».
E a proposito di emozioni, abbiamo chiesto al maestro Carnelli, che ha collaborato con alcuni tra i più grandi tenori e direttori d'orchestra, quali sono i suoi ricordi su Alfredo Kraus e su altri grandi maestri che hanno lasciato una traccia, professionale e umana, nel suo percorso: «Ho conosciuto Kraus appena diplomato e ho accompagnato un lunghissimo corso che tenne a Milano, l'unico che fece. La cosa che mi ha colpito di più è che a questo seminario c'erano tutti i tipi di voci. Kraus cantava tutte le parti a memoria, di ogni opera, e non solo quelle del tenore. Le conosceva tutte approfonditamente. E' una cosa che non ho mai visto fare da nessun altro. Però, tra gli incontri fondamentali, cito volentieri quello con il maestro Giulini: un grandissimo, che non aveva alcuna spocchia ma molta umanità». Infine, non disdegnando le collaborazioni con il teatro di prosa, Carnelli ricorda anche l'esperienza con l'istrionico Albertazzi, al "Ponchielli" di Cremona, quando compose le musiche per favole scritte da una giovane scrittrice. «E' una visione più ampia, rispetto a un discorso squisitamente musicale, che mi piace e mi arricchisce», conclude il maestro.
Chissà che non sia un'idea per la prossima edizione del Valtidone Festival...
Eleonora Bagarotti