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Sabato 28 Giugno 2008 - Libertà

Léhar e Strauss, che passione

Successo per l'operetta con Felisetti, Corradi e Massa

Piacenza - Operetta che passione. L'ha confermato, ancora una volta, l'ampio successo di pubblico per lo spettacolo offerto dalla Fondazione di Piacenza e Vigevano, nel bel cortile di palazzo Rota Pisaroni, ora sede dell'ente. L'importante edificio, di cui è stato possibile visitare la sala d'onore, fu acquistato da Girolamo Rota dai conti Platoni nel 1749 e ampiamente ristrutturato. Nel 1830 divenne proprietà della famosa contralto Benedetta Rosmunda Pisaroni, molto stimata da Gioacchino Rossini. Il palazzo passò poi alla Cassa di Risparmio e negli anni più recenti alla Fondazione. Operetta che passione, a cura di Giovanni Gorgni, è un programma di brani d'operetta di successo, per mettere in risalto le caratteristiche del genere teatrale. Allo sviluppo della narrazione come nel teatro di prosa, si uniscono momenti di musica e canto, arie, duetti, terzetti, cori e danze, conditi con comicità, così da farne spettacolo composito per il massimo divertimento.
La "piccola lirica" fu spettacolo caro alla borghesia dell'Ottocento; particolarmente in Francia e Austria e in Italia si orientò verso la comicità dichiarata. Vi si impegnarono autori e musicisti di successo, da Offenbach a Léhar e Strauss. Protagonisti della serata, a dar vita a scene recitate e a cantare, sono stati la "primadonna" Silvia Felisetti, il tenore Claudio Corradi e il baritono Fulvio Massa, accompagnati al piano dal maestro Milo Martani.
Il terzetto, affiatatissimo, conta esperienze nella nuova Compagnia Musica Novecento, diretta dal maestro Stefano Giaroli, presente nella stagione musicale appena conclusa al Municipale con l'operetta Cin-ci-la di Lombardo e Ranzato. Silvia Felisetti, "soubrette" vivacissima, che ha lavorato con le primarie compagnie, da Abbati a Buzzanca e Oppini, ha introdotto i diversi momenti del vasto repertorio. Hurrà, valzer per il trio, da La Principessa della Czarda di Kalman. Silvia Felisetti si è quindi calata, con bello sfoggio d'abiti, nel personaggio della cameriera Adele al ballo mascherato ne Il pipistrello di Strauss figlio. Gli ingredienti ricorrenti sono amore e gelosia, mai in modo cruento, piuttosto verso il comico, contrasto giocato con brio e fantasia. Franz Léhar fu autore di più di 30 operette. Nel 1925 si interessò alla vita del grande Paganini, per quello che era l'aspetto più affascinante dell'uomo, più che del musicista, lo spirito d'avventura e il fascino di Don Giovanni.
Il tenore Claudio Corradi ha interpretato con garbo Se le donne vo baciar. Il duo Felisetti-Massa ha evocato le divertenti situazioni del damerino Sigismondo alle prese con Sissi, fanciulla illibata, portatrice di un imbarazzante difetto di pronuncia all'Albergo del Cavallino Bianco. Felisetti non ha mancato il suo pezzo di bravura, applaudito calorosamente, nella parte della soubrette giovane e pimpante, poi in quella di mezza età, infine della decrepita ottantenne, ostinata a non abbandonare il palcoscenico fino a cadervi eroicamente distesa. Omaggio dovuto a Offenbach ne La vie parisienne, autore di massimo successo al Theatre de la Gaité, per finire tutti insieme con il pubblico plaudente a cantare E' scabroso le donne studiar...

Gian Carlo Andreoli

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