Mercoledì 9 Luglio 2008 - Libertà

Alla fondazione

Banca Monte Parma,
vendita al rush finale

Monte Paschi Siena accelera il piano di dismissioni necessario all'istituto di credito senese per finanziare l'acquisto di Antonveneta. Secondo fonti di stampa, già questa settimana dovrebbe andare in porto la vendita del 49% di Banca Monte Parma alla cordata capitanata da Fondazione Monte Parma (che porterebbe la sua partecipazione nella banca a oltre il 68%), Banca Sella e la Fondazione di Piacenza e Vigevano. Resta da valutare il prezzo che Siena riuscirà a spuntare rispetto ai 90 milioni messi a bilancio.
Per la Fondazione Monte Parma si tratta di un rientro in grande stile, dato che dieci anni fa cedette per 68,8 milioni di euro a Monte Paschi Siena le quote che a breve torneranno in suo possesso. Prima dell'operazione che vedrà Monte Paschi uscire da Banca Monte, l'istituto di credito parmigiano, con il bilancio 2007 approvato lo scorso aprile, ha in pratica chiuso i conti con il crac Parmalat e voltato pagina. Sul bilancio, infatti, pesa un esborso di 16 milioni pagati per chiudere la vertenza con il gruppo di Collecchio. Milioni che sommati a quelli degli anni precedenti portano a un totale di 39 milioni di euro, di cui 35 perduti nella revocatoria fallimentare con Parmalat e 3 per Parmatour e Parma Ac. Tuttavia, l'istituto ha chiuso l'esercizio 2007 in attivo: l'utile netto è stato infatti di 5,87 milioni di euro, circa la metà del 2006.
Messi a posto i conti, Banca Monte Parma, con il piano industriale approvato dall'assemblea, guarda avanti e punta a mettere radici sempre più fitte sul territorio. Entro il 2009 le filiali in provincia di Parma passeranno da 46 a 51 mentre nel reggiano, dove l'istituto ha 14 sedi, diventeranno 17.