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Martedì 24 Giugno 2008 - Libertà

Piacenza e l'energia: da sempre protagoniste

Dai tempi dei Romani fino a oggi abbiamo rifornito l'Italia

Un libro-documento per costruire un ponte tra passato antico e futuro prossimo. Perché Piacenza e l'energia, o meglio la creazione dell'energia, sono sempre state protagoniste. Perché non solo da noi, non solo in Italia, Piacenza è stata a lungo un riferimento in tutto il mondo. Non a caso, la Valchero fu nella seconda metà del 1800 la terza località in assoluto a sfruttare industrialmente l'estrazione del petrolio, dopo Pacureti in Romania (1857) e Titusville in Pennsylvania-Usa (1859).
E così, dal primo secolo dopo Cristo (quando Plinio il Vecchio per primo scrisse del petrolio piacentino che già affiorava naturalmente a Veleia Romana e lungo il torrente Chero) fino ai tempi nostri, Piacenza è sempre stata un "serbatoio" importante per le esigenze energetiche nazionali. Anche attraverso gli anni d'oro di Cortemaggiore e attraverso tutte le vicende legate all'avvio e alla dismissione dell'impianto nucleare di Caorso. E non è stata solo un serbatoio di energia pura, ma anche di tecnici e uomini che, hanno portato le competenze piacentine in tutti i continenti.
Non a caso, come dice Guido Ramonda, consigliere dell'associazione "Piacenza capitale dell'energia", associazione che fortemente ha voluto l'omonimo libro, «questo volume viene da lontano e narra di un passato che in parte è ancora presente e che vuol restare vivo nel futuro». Tutto ha avuto origine dall'iniziativa di Pier Luigi Filippi, presidente dell'associazione, che ha coinvolto «un gruppo di amici - dice Ramonda nelle prime pagine del libro - che in questi ultimi anni si sono a vario titolo interessati di energia a Piacenza». Da lì al volume il passo è stato abbastanza breve: «A una comprensibile nostalgia - continua - si è infatti affiancata l'esigenza di testimoniare un'esperienza professionale e soprattutto umana maturata all'interno dello sviluppo e dell'evoluzione del sistema energia lungo e intorno al nostro Po. Pagine di storia, quindi, relativamente recenti, scritte in particolare a partire dal Dopoguerra. Un periodo che potremmo definire eroico, seguito dagli anni del boom economico e proseguito fino a toccare un culmine che ha fatto del territorio piacentino un polo energetico unico non solo per dimensioni ma anche per densità di competenze e di profonde passioni politico-sociali».
Alla stesura del volume ha collaborato una ventina di esperti del settore: ricercatori, amministratori pubblici, tecnici, sindacalisti, giornalisti. Ne sono uscite 561 pagine ricche di testimonianze dirette e di documenti, molti inediti, che raccontano non solo le prime ricerche petrolifere nelle vallate piacentine e gli anni d'oro dei pozzi di petrolio e di metano di Cortemaggiore, ma soprattutto le origini dell'industria elettrica piacentina, con la nascita delle prime centrali e i rapporti tra lavoratori e Enel. Ampio spazio è stato dedicato alla parabola, oggi ancora non completata (anche perché davvero oggi nessuno può ancora dire con certezza che cosa accadrà nei prossimi anni...), della centrale nucleare di Caorso. Racconti e testimonianze, qui, si intrecciano a vicende politico-amministrative, a problemi forse mai risolti perché mai davvero affrontati, a timori e speranze non solo piacentini.
Così come si ricostruisce il declino di "Arturo", altrettanto si fa dell'incerto procedere di altre strutture energetiche piacentine: centrali e centri di formazione e ricerca dagli alterni sviluppi.
I lavori per la realizzazione del volume sono stati coordinati dal professor Giovanni Battista Zorzoli, esperto di problemi energetici, ambientali e di innovazione tecnologica, già docente al Politecnico di Milano e membro dei consigli di amministrazione di Enea ed Enel, insegnante a Master su energia e ambiente e autore di ricerche e volumi sul tema. Un sostegno concreto alla realizzazione del volume è arrivato da: Fondazione di Piacenza e Vigevano, Tecnoborgo, Enìa, Confindustria Piacenza e Sogin. L'associazione "Piacenza capitale dell'energia" devolverà all'Unicef di Piacenza il ricavato della vendita dei libri.

PIER CARLO MARCOCCIA pier.carlo.marcoccia@liberta.it

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