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Lunedì 2 Giugno 2008 - Libertą

Voci femminili tra antico e moderno

Rassegna Polifonica Farnesiana: due cori protagonisti in Sant'Antonino

I numerosi premi e riconoscimenti ottenuti in territorio nazionale e all'estero e la scelta di confrontarsi con un repertorio importante, che dalla polifonia cinque e secentesca giunge alla realtą musicale contemporanea, sono solo due dei tanti punti di contatto riscontrabili fra il "nostro" Coro Polifonico Farnesiano, diretto dal maestro Mario Pigazzini, e il Coro Vocis Musicae Studium di Oggiono (Lecco), diretto dal maestro Giancarlo Buccino, protagonisti del suggestivo doppio-concerto tenutosi sabato sera nella basilica di Sant'Antonino.
L'evento, patrocinato dal Comune di Piacenza e dalla Fondazione di Piacenza e Vigevano, ha concluso la XIII edizione della Rassegna Polifonica Farnesiana, pregevole iniziativa che da alcuni anni a questa parte vede il coro piacentino "ospitare" altre importanti formazioni corali provenienti da tutta Europa.
Il concerto di sabato si č tuttavia distinto dalle precedenti esibizioni in ragione della composizione esclusivamente femminile dei due ensemble: il Farnesiano, infatti, ha schierato per l'occasione le sole Voci Giovanili (costituito da ex-allieve delle Voci Bianche), mentre il Vocis Musicae Studium, nato 1985 come coro misto, annovera oggi la sola presenza di voci femminili.
Esibitesi per prime, le Voci Giovanili hanno intonato una sequenza di brani giocata sull'alternanza fra antico e moderno: in apertura, infatti, č stato proposto Cantate Domino, per coro femminile a quattro voci, di Hans Leo Hassler (1548-1612), fra i primi compositori tedeschi a portare al di lą delle Alpi le innovazioni ed il colore tipici della Scuola veneziana, elementi che ritroviamo anche in questo canto dai tratti vivaci ed espressivi, delineati con precisione dalle voci squillanti dei soprani. A seguire la corale piacentina ha proposto il solenne, dolente Adoramus di Giambattista Martini (1706-1784), cultore severo dell'antica polifonia, che tramandņ ai suoi contemporanei (fu infatti l'insegnante di contrappunto del giovane Mozart) e due pagine di Zoltįn Kodįly (1882-1867), figura fondamentale del movimento di rinascita musicale della nazione ungherese, della quale comprese ed espresse il pił autentico e genuino spirito popolare: Esti dal (a quattro voci) č un canto intenso e vibrante, dai riverberi luminosi e dal forte cromatismo; Notte montane I (a sei voci) č invece un lungo, cristallino vocalizzo caratterizzato da frequenti modulazioni.
Di grande suggestione anche Danket dem Herrn, per doppio coro, del contemporaneo Franz Koringer (1921-2002), eseguito dalle Voci Giovanili disponendosi in due file distinte perpendicolari agli spettatori; brano decisamente melodico, in cui le voci dei soprani, perfettamente intonate, svettano sulle voci armoniose dei contralti, creando un impasto sonoro denso ed omogeneo.
La corale di Oggiono, affiancata nell'esecuzione di alcuni brani dal pianista Giovanni Ripamonti, ha invece proposto un sapido excursus dal Romanticismo al Novecento, condotto attraverso le opere di autori celeberrimi: da Schubert, di cui č stata eseguita la soave, elegiaca Gott meine zuversicht per coro femminile a quattro voci, a Mendelssohn, con Veni Domine e Laudate Pueri, che hanno rivelato quanto la componente sacra si allontani dallo spirito gioioso, vitale e frizzante che connota la restante produzione del compositore. Il Tantum Ergo per soli, coro femminile e organo di Faurč ha invece messo in luce alcune voci in grande intensitą; viceversa le splendide Laudi alla Vergine di Verdi hanno rivelato la compattezza dell'intero ensemble corale. In chiusura i due cori uniti hanno interpretato l'Ave Maria per coro femminile a tre voci di Kodįly, riscuotendo il pił vivo interesse del pubblico.

ALESSANDRA GREGORI

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