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Domenica 1 Giugno 2008 - Libertà

Opere d'arte sacra, la catalogazione avanza

Sono 30mila le schede di beni della diocesi, 170 parrocchie censite su 427

Piacenza - E' a metà dell'opera la catalogazione dei beni mobili della diocesi di Piacenza-Bobbio, il cui stato di avanzamento dei lavori è stato presentato nei giorni scorsi nella Sala delle Colonne del Vescovado. Assommano infatti a 30mila le schede ultimate, complete di fotografie digitali, per un totale di 170 parrocchie censite, su 427.
Il responsabile dell'ufficio diocesano per i beni culturali, don Giuseppe Lusignani, ha ricordato come l'iniziativa, avviata nel 1996 dalla Conferenza episcopale italiana, stia ora procedendo più speditamente. La Fondazione di Piacenza e Vigevano ha concesso un finanziamento triennale e la conclusione dei lavori è prevista entro il 2010. Al termine, si avrà a disposizione un database di 60mila schede, «vere e proprie carte d'identità di ciascun oggetto, che verranno condivise con le Soprintendenze», ha evidenziato il funzionario della soprintendenza per i beni storico-artistici di Parma e Piacenza, Davide Gasparotto, rimarcando l'assoluta preminenza numerica in Italia del patrimonio artistico di natura ecclesiastica.
Anche presso gli organi periferici del ministero per i beni culturali, quali sono le Soprintendenze, esistono cataloghi: «Le vecchie schede cartacee dei nostri uffici sono ormai state quasi tutte informatizzate, aggiornandole dove necessario». Purtroppo una delle più frequenti applicazioni pratiche della schedatura non è a vantaggio di studi e ricerche nel campo della storia dell'arte. La descrizione accurata e le immagini dei vari pezzi si sono rivelate indispensabili per le indagini in caso di furto, una piaga che non cessa di espandersi con pervicace tenacità.
Monsignor Domenico Ponzini, presidente della commissione di arte sacra, ha constatato come ora non sia nemmeno più prassi avvisare immediatamente il vescovo, come invece era in uso fino a qualche tempo fa: «E' un problema pressoché quotidiano, dalla sottrazione delle offerte alle razzie d'arte». Per fortuna avvengono anche importanti recuperi e, a questo proposito, un ringraziamento speciale è stato rivolto all'arma dei carabinieri, rappresentata dal comandante Andrea Zapparoli.
A riprova di quanto sia prezioso il patrimonio che nei secoli la Chiesa e i fedeli hanno tramandato fino a noi, si è compiuto poi un viaggio per immagini, guidato da Susanna Pighi, che insieme a Daniela Costa, Orlando Cavezzali, Franco Rovelli e Giorgio Cabrini, è impegnata nella catalogazione, che vede attive sul territorio quattro squadre. Un'eccezionale galleria di calici (il più antico, datato 1567, proviene da Bobbio), candelieri, stauroteche, ancone lignee, paramenti, fino a un ombrellino processionale e alle insegne delle confraternite.
Sui tessili antichi della Cattedrale è intervenuta Alessandra Civai, di Arteinluce, lungo un percorso cronologico, dal '500 ai primi del '900, scandito dalla sontuosità di paramenti, ricamati o tessuti in seta e fili dorati, espressione anche delle mode delle diverse epoche.

Anna Anselmi

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