Fondazione di Piacenza e Vigevano Stampa
  Rassegna Stampa
spazio
  Comunicati Stampa
spazio
  Eventi Auditorium Piacenza
spazio
  Eventi Auditorium Vigevano
spazio
  Comunicazione
spazio

 
Home Page     Rassegna Stampa   


Domenica 1 Giugno 2008 - Libertà

La visione diretta di Dio: Dante alla fine del viaggio

Piacenza - «Anche noi, come il Dante autore nei confronti del Dante personaggio, siamo chiamati alla fine del nostro viaggio a riprenderlo da capo in modo da farci guida noi stessi per altri. Arrivati alla fine di un testo inesauribile come la Divina Commedia, non resta che ricominciare la lettura per scoprire verità e bellezze sempre nuove. Dante comunica infatti come Dio sia sempre uguale a se stesso ma Dante è in grado di vedere e comprendere aspetti sempre nuovi perché la sua vista diventa capace di vedere; allo stesso modo è anche per la nostra vista intellettuale nei confronti della Commedia».
Con queste parole di Pierantonio Frare, docente della Cattolica di Piacenza, si sono conclusi gli incontri con l'"avventura del desiderio" nel Paradiso dantesco: dopo un percorso di 8 incontri tra Palazzo Galli e l'auditorium della Fondazione di Piacenza e Vigevano, Non poteva mancare un'accurata analisi del 33° canto della terza Cantica a cura dello stesso Frare, direttore scientifico delle lecturae organizzate dalla Facoltà di Scienze della formazione, con il sostegno, tra gli altri, della Fondazione di Piacenza e Vigevano. È un canto di simbiosi totale tra forma e contenuti, il canto della visione diretta di Dio che enfatizza ancora di più l'abilità di Dante nel racconto: in particolare, questa visione, privilegio grande del Dante pellegrino, contiene la visione dell'unità dell'universo di Dio, l'unità e la trinità di Dio, il mistero dell'incarnazione in Cristo. L'ultimo supremo sforzo di Dante di comprendere fallisce: solo la volontà di Dio può intervenire in un processo di compensazione conoscitiva; con questa identificazione della propria volontà con quella divina finisce il viaggio di Dante personaggio che è ora pari a una guida. Visione, memoria, descrizione sono tre fattori tra loro congiunti nel tema dell'ineffabilità del dire: nel punto di massima tensione concettuale e retorica Dante coincide con chi ha appena imparato a parlare. La vista intellettuale del vasto pubblico ha preso nuova forza e vigore nella lettura conclusiva a cura dall'attrice fiorentina Lucilla Giagnoni che vanta collaborazioni con Gassman, Baricco, Vassalli, Vacis e tanti altri: finalmente ancora una lettura "al femminile" (la seconda dopo quella di Bedy Moratti di aprile), ridente e chiara: una lettura con la quale l'orazione iniziale di San Bernardo alla Vergine ha raggiunto un livello ancora più intimo, materno, umile e speranzoso.

Elisa Malacalza

Torna all'elenco | Versione stampabile

spazio
spazio spazio spazio
spazio spazio spazio