Domenica 8 Giugno 2008 - Libertà
Il quintetto Manomanouche omaggia il gitano Reinhardt
Il gruppo è nato nel 2001 dall'incontro di musicisti di varia estrazione
Dopo il successo riscosso ieri sera dal concerto del pianista Mario Patuzzi, per l'apertura del Valtidone Festival, questa sera l'appuntamento si rinnova nell'auditorium della Rocca di Borgonovo dove, alle 21.15, si esibirà il Manomanouche Quintet. Lo spettacolo è un omaggio al chitarrista Django Reinhardt e, nel corso della serata, verranno anche proclamati i vincitori di "Tidone Folk", il Premio speciale per la musica popolare nell'ambito dei Concorsi internazionali di musica della Valtidone.
Ricordiamo che l'evento è promosso dalla Fondazione Val Tidone Musica, con il Comune di Borgonovo e la Fondazione di Piacenza e Vigevano, ed è organizzato dall'associazione culturale Tetracordo sotto la direzione artistica di Livio Bollani.
Quella di Reinhardt è una storia che affonda le radici nella tradizione musicale dei nomadi Manouches, una delle principali famiglie zingare del continente; in questo contesto, la musica gitana, frutto della contaminazione di varie culture, assorbe gli elementi ritmico-armonici del jazz americano.
Una volta emigrato a Parigi con la famiglia (erano gli anni '30) a causa di un incendio alla roulotte che lo ospitava, Django Reinhardt perse l'utilizzo di due dita della mano sinistra e fu costretto ad inventarsi un nuovo modo di suonare la chitarra: il successo fu clamoroso. E il motivo non fu solo il virtuosismo con cui reinventò il modo di suonare la chitarra nel jazz, ma anche la ricerca continua d'ispirazione nelle nuove tendenze, che scaturì nelle sue composizioni, in un percorso che va dallo swing al bop, dalla chitarra acustica a quella elettrica. Sullo sfondo, resta la base costituita dalle sue radici culturali, con le tipiche sonorità gitane.
Il progetto Manomanouche nasce nel 2001 dall'incontro di musicisti di varia estrazione e consolidata esperienza professionale, con l'intento di far conoscere ad un pubblico sempre più vasto la tradizione musicale degli zingari Manouches. Collaborano al progetto il polistrumentista Massimo Pitzianti, il contrabbassista Jino Touche, Luca Velotti (al clarinetto e al sax) ed i chitarristi Luca Enipeo e Nunzio Barbieri.
ELEONORA BAGAROTTI