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Martedì 27 Maggio 2008 - Libertà

Cortili in Concerto: sì, è un "Barbiere" di qualità

A Palazzo Galli aperta con successo la tradizionale rassegna primaverile

piacenza - A Palazzo Galli, per l'incertezza della pioggia, si è aperta la 17ª edizione della rassegna Cortili in concerto, promossa dalla Banca di Piacenza.
Nell'intenzione degli organizzatori la serata inaugurale doveva tenersi nel cortile di Palazzo Rota Pisaroni, ora sede della Fondazione di Piacenza e Vigevano, per rendere omaggio alla nota interprete delle opere di Gioacchino Rossini, Benedetta Rosmunda Pisaroni.
Cortili in concerto offre occasione di visitare gli interni degli ospitali palazzi che abbelliscono la città. In particolare, Palazzo Rota Pisaroni, come ha illustrato puntualmente Valeria Poli, si inserisce nell'area della città romana ed è frutto di un recupero edilizio nel 1749 di Gerolamo Rota. Nel 1830 divenne residenza della celebre cantante Pisaroni, dopo il ritiro dalle scene.
Nata a Piacenza nel 1793, la Pisaroni iniziò gli studi musicali con i maestri Colla e Carrano, poi a Milano con i sopranisti Moschini, Marchesi, Velluti. Decisivo l'incontro con Rossini di cui divenne privilegiata interprete, acclamata a Parigi e Londra. Per renderle omaggio, Giovanni Gorgni, curatore della rassegna, ha proposto i momenti più significativi del Barbiere di Siviglia, libretto di Cesare Sterbini dal testo teatrale di Beaumarchais, capolavoro di Gioacchino Rossini, che debuttò al Teatro Argentina di Roma nel 1816. A Rossini è riconosciuta un'abilità incomparabile nel comporre in brevissimo tempo (per il Barbiere si parla addirittura di 11 giorni). Il genere buffo consente al compositore il continuo rinnovarsi dei motivi, impone al canto ritmi vertiginosi e sorprendenti per raggiungere l'effetto comico desiderato, combinando con leggerezza le soluzioni musicali.
Impegnati a ripercorrere arie, duetti, scene d'insieme, Stefania Ferrari (Rosina), Giuseppe Veneziano (Almaviva), Massimo Pagano (Figaro), Romano Franceschetto (Don Bartolo) e Davide Baronchelli (Don Basilio), accompagnati al pianoforte dal maestro Samuele Pala.
I vari interventi, in ordine allo sviluppo dell'azione scenica, sono stati introdotti da Giovanni Gorgni. Dopo la Sinfonia introduttiva eseguita al pianoforte, è arrivatoEcco ridente in cielo, la serenata per il tenore Giuseppe Veneziano. Poi Largo al factotum. Nella celebre cavatina si è cimentato il baritono Massimo Pagano. Stefania Ferrari si è presentata con grazia nei panni di Rosina nella celebre aria Una voce poco fa, scritta da Rossini per contralto. Il basso Davide Baronchelli si è confermato un ottimo Don Basilio nella scherzosa dissertazione sulla "calunnia" che «s'introduce destramente e le teste e i cervelli fa stordire e fa gonfiar».
L'esperto basso buffo Romano Franceschetto, più volte al Municipale, si è impegnato nell'arduo Un dottor della mia sorte. Poi tutti insieme negli ultimi passaggi della vicenda che si conclude con la vittoria, ancora una volta dell'amore.

Gian Carlo Andreoli

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