Fondazione di Piacenza e Vigevano Stampa
  Rassegna Stampa
spazio
  Comunicati Stampa
spazio
  Eventi Auditorium Piacenza
spazio
  Eventi Auditorium Vigevano
spazio
  Comunicazione
spazio

 
Home Page     Rassegna Stampa   


Giovedì 8 Maggio 2008 - Libertà

Tumori, nasce una task-force

Mistura (Ausl): stiamo costituendo l'équipe

Finalmente Piacenza si avvia ad avere un proprio registro-tumori. Nascerà a breve una task-force preposta anche a questo compito e voluta dall'Azienda sanitaria locale per studiare a 360 gradi l'incidenza di una patologia sempre più pervasiva, una lama acuminata nell'esistenza di tanti uomini e tante donne, un evento stravolgente per le famiglie, un male figlio anche dell'ambiente in cui viviamo.
Tuttavia, oggi la speranza di cura ha più diritti del pessimismo. E comunque si moltiplicano le domande intorno all'aumento di neoplasie e su quali responsabilità abbiano il nostro stile di vita, la presenza di impianti industriali di un certo tipo.
Il registro, strumento fondamentale di conoscenza per indagare sulle relazioni tra malattia e ambiente, chiesto a gran voce dall'Ordine dei Medici ma anche da Legambiente, mancava all'appello solo nella nostra provincia rispetto al resto dell'Emilia Romagna. La lacuna sarà colmata.
E' il dottor Stefano Mistura, neo-direttore sanitario dell'Ausl, a confermare la decisione presa nei giorni scorsi e che verrà documentata a breve nei dettagli: nascerà un gruppo di lavoro di più persone, il responsabile clinico sarà il professor Luigi Cavanna, con lui ci sarà il dottor Ermanno Bongiorni, direttore del servizio di sanità pubblica dell'Ausl. L'équipe dovrebbe aver un mandato più ampio rispetto alla strutturazione del registro che già di per sé «darà più respiro», sottolinea Mistura, alle problematiche connesse a questa patologia.
Ma per conoscere meglio la "squadra" e i suoi compiti bisognerà aspettare ancora qualche giorno.
Il primo a credere in questo sguardo ravvicinato sul tumore è stato il professor Cavanna, primario di Oncologia. Si deve a lui se un paio d'anni fa si è iniziato un percorso conoscitivo.
Nel Day Hospital piacentino c'è infatti la stanza dedicata al "registro tumori", seguita dal biologo Pietro Seghini, che si è occupato in passato di studiare le neoplasie sotto il profilo molecolare e genetico. Attraverso finanziamenti privati, della Fondazione di Piacenza e Vigevano e grazie a risorse regionali, si sta verificando l'impatto avuto a partire dal 1997 dagli screening su tre tumori molto comuni: alla mammella, alla cervice uterina e al colon retto. Si tratta di un primo registro di patologie mirate i cui dati vengono forniti alla Regione. Regesto non facile da compilare, anche se è più agevole accedere oggi per via telematica alle schede di dimissioni ospedaliere dei pazienti piacentini eventualmente curati altrove.
Il modello a cui ispirarsi? Sicuramente Modena che ha messo in campo un team di sei esperti e dodici consulenti per monitorare le ventiquattro neoplasie più riscontrate nel territorio.
Tornando a Piacenza, senza voler fare allarmismi, basta sfogliare sul sito Ausl il "Profilo di Salute" dalla nostra provincia 1998-2004. Si osservano per esempio «eccessi di mortalità, anche statisticamente significativi, nelle province di Piacenza, Ferrara e nell'Appennino di Parma e Bologna». In particolare, per Piacenza si segnala un'incidenza superiore alla media di tumore del polmone e del fegato, per la precisione, il tasso standardizzato più elevato in regione si trova nel distretto della Valtidone (47,77). Esemplare anche un rapporto della Provincia sugli anni 1999-2003 ("La mortalità per causa e genere nella Provincia di Piacenza") che rileva tassi «costantemente più elevati rispetto alla media regionale» di tumori, seconda causa di morte. Il registro potrà gettare nuova luce su questo cono d'ombra.

Patrizia Soffientini patrizia.soffientini@liberta.it

Torna all'elenco | Versione stampabile

spazio
spazio spazio spazio
spazio spazio spazio